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Comunità energetiche rinnovabili, i portali per richiedere i contributi. Vantaggi ed opportunità

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Aperti i portali web per l’invio delle richieste dei contributi per le Comunità energetiche rinnovabili e le configurazioni di autoconsumo. Tutti i vantaggi e le opportunità per le imprese. Attivi i portali per la richiesta degli incentivi.

Comunità energetiche rinnovabili, i portali per la richiesta dei contributi

Una Comunità energetica rinnovabile (Cer) è un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità, si legge nel decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

In ognuna di queste Comunità, l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di un medesimo perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia.

Dall’8 aprile 2024 sono attivi i portali per l’invio delle richieste dei contributi per le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e le configurazioni di autoconsumo previste dal Decreto CACER e dal TIAD. Grazie a questo strumento si assiste a un nuovo modello di condivisione di energia elettrica, che da fisica diventa virtuale e che favorisce la partecipazione dei consumatori al processo di generazione, utilizzo e sviluppo delle energie pulite.

Vantaggi ed opportunità per le imprese

Con l’apertura dei portali si arricchisce e si completa la cassetta degli attrezzi messi a disposizione dal GSE per lo sviluppo delle CER – ha affermato nei giorni scorsi il Presidente del Gestore servizi energetici (Gse), Paolo Arrigonimentre le configurazioni di autoconsumo stimoleranno consumatori, famiglie, imprese e PA a diventare protagonisti della transizione energetica e ad un utilizzo più consapevole ed efficiente dell’energia“.

È anche disponibile sul portale autoconsumo fotovoltaico del GSE un nuovo servizio che consente a piccole e medie imprese, PA, Gruppi di Autoconsumatori, Comunità energetiche e Autoconsumatori individuali a distanza che intendano installare o utilizzare un impianto fotovoltaico, di ottenere informazioni dettagliate sui vantaggi derivanti dall’autoconsumo, effettuando simulazioni tecnico-economiche.

A livello di incentivi, ha spiegato Alberto Villa di Viessman Italia sul Sole 24Ore, “si tratta di una serie di vantaggi economici mirati a coinvolgere le piccole e medie imprese italiane nella transizione ecologica”.

Esiste una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto per l’installazione di un nuovo impianto. “La tariffa incentivante premio viene calcolata sull’energia condivisa tra produttori e consumatori, e il suo valore varia da 100 a 130€/MWh a seconda della potenza e della posizione geografica dell’impianto fotovoltaico – ha precisato Villa – considerando un ulteriore contributo di 10€ e quello legato al ritiro dedicato, il beneficio totale oscilla tra i 200 e i 230€/MWh“.

Abbiamo poi un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, definito dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), che vale circa 8 €/MWh.

Ulteriori vantaggi per le Cer dei piccoli Comuni

Inoltre, tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori ed è valorizzata a condizioni di mercato. A riguardo, è possibile richiedere al GSE l’accesso alle condizioni economiche del ritiro dedicato.

Per le sole CER i cui impianti di produzione sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell’investimento, a valere sulle risorse del PNRR. (Per informazioni dettagliate su tale contributo in conto capitale si rimanda al successivo punto 18).

Questo permette di ridurre di circa il 50% il tempo necessario per recuperare l’investimento“, ha continuato Villa. “Per accedere al contributo si deve presentare una richiesta in via telematica sul portale SPC – Sistemi di Produzione e Consumo. Prima di farlo – ha consigliato Villa – è essenziale analizzare attentamente quale sia il dimensionamento migliore dell’impianto per consentire alle PMI di massimizzare il loro risparmio. È cruciale rivolgersi a professionisti esperti“.

Giornalista

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