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UE, la quota rinnovabili passa dal 32% al 45%. Più biomassa e idrogeno

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L’Europa innalza i propri obiettivi in materia di energie rinnovabili, designandole come interesse pubblico prevalente. Tra le novità la quota di energia pulita nel mix energetico del Continente, che passa dal 32% al 45%, e i processi di approvazione più snelli. L’attenzione è rivolta in particolare all’energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica, geotermica, alle correnti di marea, ma anche a idrogeno e, a sorpresa, alla biomassa da legno che resta classificata come energia rinnovabile.

Approvato l’aggiornamento della RED III

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva l’aggiornamento della Direttiva RED III, già concordato tra i deputati ed il Consiglio. Si tratta di una revisione legislativa che fa parte del pacchetto “Pronti per il 55% – Fit for 55“, che adatta la legislazione UE esistente in materia di clima ed energia, allo scopo di abbattere almeno il 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 (REDIII).

Quota rinnovabile dal 32% al 42% e procedure più rapide

Secondo il nuovo piano la quota vincolante di energie rinnovabili nei consumi finali dell’UE viene innalzata dal 32% al 42,5% entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 45%. Ci riusciremo? Inoltre, la normativa prevede lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti. Le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili“. Al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi.

Più idrogeno e biomasse

Secondo le previsioni dei deputati europei, grazie all’adozione di quantitativi più ambiziosi di biocarburanti avanzati e di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno, nel settore dei trasporti la diffusione delle rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Il Parlamento ha, quindi, chiesto agli Stati membri di fissare un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative, pari ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri. Infine, a sorpresa, viene favorito l’uso della biomassa (classificata ancora come energia rinnovabile), purché non siano sovvenzionate tecnologie non sostenibili. “La raccolta di biomassa dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità” si legge nel comunicato diffuso dall’Organo. Per entrare in vigore, il testo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio.

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