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REPowerEU entra ufficialmente nel PNRR

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Raggiunto l’accordo provvisorio su REPowerEU per rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione Europea diversificando l’approvvigionamento energetico. Il testo concordato, prima di essere adottato sarà soggetto all’approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo.

Investimenti e riforme chiave in campo energetico

L’Europa conferma gli obiettivi di REPowerEU, il pacchetto normativo che modifica il regolamento Recovery and Resilience Facility (RRF), diversifica l’approvvigionamento energetico e accelera sull’interruzione della dipendenza da gas e petrolio Russo. In termini pratici, grazie all’ufficializzazione dell’accordo gli Stati membri potranno aggiungere un nuovo capitolo ai loro piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR), finanziando investimenti e riforme chiave in campo energetico.

Capitoli REPowerEU nei piani PNRR

L’adozione delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica sono tra gli obiettivi principali di REPowerEU, che mira ad aumentare resilienza, sicurezza e sostenibilità del sistema energetico dell’Unione. Il campo di applicazione dei capitoli di REPowerEU nei piani PNRR degli Stati membri riguarderà nuove riforme ed investimenti, o il potenziamento degli stessi. 

Lo scopo dell’ accordo è estendere il piano d’azione ai seguenti ambiti:

  • aumentare l’efficienza energetica negli edifici e nelle infrastrutture energetiche critiche
  • decarbonizzare l’industria
  • aumentare la produzione di biometano sostenibile e idrogeno verde
  • accelerare la diffusione delle energie rinnovabili
  • migliorare le infrastrutture e gli impianti energetici per soddisfare in sicurezza il fabbisogno immediato di gas, incluso il gas naturale liquefatto (GNL)
  • deroga temporanea a infrastrutture e impianti petroliferi necessari a soddisfare  esigenze di approvvigionamento per Stati Membri di particolari aree geografiche
  • combattere la povertà energetica
  • incentivare la riduzione della domanda di energia
  • risolvere le problematiche legate alla trasmissione e alla distribuzione dell’energia
  • sostenere la sperimentazione di nuovi sistemi di accumulo dell’energia elettrica
  • accelerare l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili
  • favorire il trasporto a emissioni zero e relative infrastrutture, ferrovie incluse

I legislatori hanno convenuto che i finanziamenti avverranno attraverso il Fondo per l’innovazione (60%) e l’anticipazione delle quote ETS (40%). Una formula che terrà conto della politica di coesione, della dipendenza degli Stati membri dai combustibili fossili e dell’aumento dei prezzi degli investimenti.

Ulteriori incentivi per gli Stati Membri

Laddove si riscontrino le condizioni pertinenti, gli Stati membri avranno ulteriori incentivi per richiedere il sostegno del prestito, anche nel caso di richieste superiori al 6,8% del Reddito Nazionale Lordo. Inoltre, i Paesi che dispongono di fondi di coesione non spesi del precedente quadro finanziario pluriennale (2014-2020), avranno la possibilità di utilizzarli per sostenere PMI e le famiglie più vulnerabili all’aumento dei prezzi dell’energia.

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