Roma, 07/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Roma Expo 2030: la capitale si candida con il parco solare più grande al mondo

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Il masterplan presentato per Roma Expo 2030 è opera dello studio di architettura Carlo Ratti Associati, che insieme all’architetto Italo Rota e all’urbanista Richard Burdett, ha fatto delle rinnovabili la chiave di volta. Con un effetto economico diretto di 10,3 miliardi di euro, il progetto è pensato per trasformare la Capitale in un polo dell’innovazione basato sulla condivisione dell’energia.

Energia condivisa

La capitale italiana continua a dimostrare l’innata capacità di reinventarsi che nel tempo le ha dato l’appellativo di città eterna. Grazie alla candidatura ad Expo 2030, Roma potrebbe infatti ospitare il più grande impianto fotovoltaico esistente al mondo.

Il progetto presentato al Bureau International des Expositions (BIE), l’organismo che a novembre del 2023 dovrà decidere quale tra le quattro città candidate (Roma, Odessa in Ucraina, Busan in Corea del Sud e Riad in Arabia Saudita) si aggiudicherà l’Esposizione Universale, si basa interamente sul concetto di “condivisione dell’energia”. Obiettivo principale e motore della proposta è adottare un nuovo approccio di sviluppo urbano, capace di consentire agli ecosistemi naturali e alle invenzioni tecnologiche di lavorare in sincronia.

Il parco solare più grande del mondo

Con un’area totale di 150.000 metri quadrati, il parco solare di Roma vanterà una capacità produttiva di 36 Mw, che lo renderà il più grande parco solare urbano accessibile al pubblico.

Ideato dallo studio di architettura Carlo Ratti Associati insieme all’architetto Italo Rota e all’urbanista Richard Burdett, il masterplan di Roma Expo 2030 fa dell’energia rinnovabile la chiave di volta. I rendering del progetto mostrano un parco solare immerso nel verde, in grado non solo di alimentare il sito espositivo, ma anche di decarbonizzare i quartieri circostanti. 

Tutti i padiglioni dell’esposizione sono progettati per essere completamente riutilizzabili anche dopo l’evento, in modo da trasformare l’area che li ospiterà in un distretto dell’innovazione. Sullo sfondo Tor Vergata, quartiere densamente abitato del Comune di Roma che ospita l’omonima università, uno dei principali poli accademici in Italia.

Centinaia di “alberi energetici”

La fattoria solare è composta da centinaia di alberi energetici che aprono e chiudono i loro pannelli durante il giorno, immagazzinando energia e offrendo al tempo stesso ombra ai visitatori. Una sorta di mosaico tra gli alberi (visto dall’alto), in cui spicca il Padiglione Eco-system 0.0, l’edificio più alto dell’Expo, che avrebbe invece la funzione di raffreddamento attraverso l’evaporazione.

La Città, il Viale e il Parco

Il progetto prevede tre aree principali: la Città, il Viale e il Parco.

L’ armonia tra mondo artificiale e mondo naturale è garantita da una transizione graduale, visibile man mano che ci si sposta da ovest a est. La Città è situata ad Ovest e funge da Expo Village. The Boulevard è invece l’asse pedonale centrale che attraversa tutti i padiglioni nazionali e collega gli estremi dell’Esposizione. The Park, ubicato nel lato Est, è ricoperto da una vegetazione lussureggiante affiancata da edifici tematici. Tra questi, il padiglione “Pale Blue Dot” dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale.

Infine, la struttura abbandonata da 15 anni e nota come “Le Vele”, diventerà uno dei padiglioni ammiraglia di Expo 2030 Roma, ospitando eventi pubblici e mostrando la trasformazione di Tor Vergata.

Il ritorno economico sulla città

Si calcola che l’effetto economico diretto di Expo Roma 2030 si attesti intorno ai 10,3 miliardi di euro (lo 0,6% del Pil), sulla base di investimenti per la costruzione e l’organizzazione realizzati nell’arco di tre-cinque anni e dei ricavi nell’anno dell’evento. L’effetto economico indiretto di breve periodo è invece stimato in 18,2 miliardi di euro (l’1% del Pil), grazie alle spese incrementali sul suolo italiano dei partecipanti nell’anno dell’Esposizione. Si ipotizzano 23,6 milioni di visitatori (55,4% italiani e 44,6% stranieri), ma l’affluenza, dovrebbe generare oltre 30 milioni di presenze (59,2% italiani e 40,8% stranieri).