Roma, 16/05/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

I pannelli fotovoltaici da interno per dispositivi smart

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I ricercatori del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems stanno lavorando a dei pannelli fotovoltaici da interno per alimentare i dispositivi elettronici intelligenti delle abitazioni.

Una nuova generazione di celle fotovoltaiche indoor

Quella messa a punto dai ricercatori del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems in Germania potrebbe essere parte di una nuova generazione di celle fotovoltaiche indoor.

Si tratta di pannelli da interno in grado di generare l’energia green necessaria sfruttando la luce presente nelle abitazioni, senza la necessità di cavi o batterie.

In questi ultimi anni, studiosi provenienti da ogni parte del mondo, come Cina e Svezia, si stanno dedicando allo studio di questi prodotti.

Gli esperimenti del team di Friburgo, allo scopo di individuare i sistemi solari più efficienti nello sfruttare la luce bianca fredda dei Led, hanno determinati importanti risultati, pubblicati poi sulla rivista ACS Applied Energy Materials

Una nuova soluzione per la domotica

Appare così sul mercato una nuova soluzione per la domotica casalinga, ovvero un nuovo modo per garantire elettricità pulita a tutti quei prodotti elettronici dotati di sensori intelligenti.

Durante i loro test, i ricercatori hanno messo a confronto 8 tipi di dispositivi solari che vanno dal tradizionale silicio amorfo alle tecnologie a film sottile

Per ciascun materiale hanno poi misurato la capacità di convertire la luce in elettricità, ed è emerso così che le celle fotovoltaiche al fosfuro di gallio indio riescono a offrire la massima efficienza, convertendo quasi il 40% dell’energia luminosa.

Le ragioni

Le ragioni derivano dalle grandi proprietà da semiconduttore di tale composto chimico, in grado di trasformare velocemente la luce in segnali elettrici.

Il fosfuro di gallio infatti può essere utilizzato per prodotti elettronici di elevata potenza e alta frequenza, anche se al momento non viene sicuramente adoperato per la costruzione di pannelli solari, per via della scarsa disponibilità a livello commerciale.

La ricerca in questo campo però, come quella eseguita dal team di Friburgo, è in costante evoluzione, e potrebbero esserci sviluppi più recenti nei prossimi anni.

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