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Accumulare energia solare dalle rocce: una soluzione più economica ed efficiente 

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Il team della School of Materials, Energy, Water and Environmental Sciences (MEWES), parte del Nelson Mandela African Institution of Science and Technology, ha scoperto che alcuni campioni di pietra ollare e granito, provenienti dalla Tanzania, possono immagazzinare il calore del Sole grazie all’elevata densità energetica e alla stabilità che riescono a mantenere anche a temperature elevate.

La scoperta dei ricercatori per immagazzinare elettricità

Alcuni ricercatori della School of Materials, Energy, Water and Environmental Sciences (MEWES), che è parte del Nelson Mandela African Institution of Science and Technology che si trova in Tanzania, hanno trovato una soluzione più semplice ed economica per accumulare energia green

Si tratta di una scoperta unica, che potrebbe rivoluzionare quei metodi utilizzati abitualmente per immagazzinare elettricità: utilizzare un solido, come la pietra ollare o il granito proveniente dalla Tanzania, al posto delle tradizionali batterie che richiedono grandi investimenti e innumerevoli risorse per essere prodotte. 

Le caratteristiche della pietra ollare e del granito

La pietra ollare e il granito, una delle rocce più abbondanti sulla Terra, hanno delle caratteristiche esclusive: sono in grado di resistere ad alte temperature e si trovano in tantissime parti del mondo, dunque non è poi così difficili reperirli.

Tuttavia, le loro proprietà possono variare in base al luogo in cui si sono formate, rendendo alcuni esempi migliori di altri. 

Le particolarità della Tanzania

In Tanzania si possono rimediare grandi quantità di granito e pietra ollare, e il team di ricerca del Nelson Mandela African Institution of Science and Technology, ne ha raccolto alcuni prototipi per analizzarli.

È stato così scoperto che i campioni di granito contengono lì moltissimo ossido di silicio, oltre che altri composti come la muscovite, rara da trovare. 

Nella pietra ollare è stata invece trovata la magnesite, dall’elevata densità e capacità termica. Nel complesso dunque, dalle ricerche del team africano, sono stati ottenuti grandi risultati in termini di prestazioni di accumulo energetico, rilevando quanto siano efficienti questi materiali nel catturare il calore del Sole, mantenendo una buona stabilità chimica e un’ottima resistenza meccanica.

Servono ancora ulteriori esperimenti su questi campioni per scoprirne altri vantaggi o possibili debolezze. Ciò che è certo è che, secondo il lavoro eseguito dai ricercatori, sembrano già rappresentare una buona promessa come possibili risorse da sfruttare nella fornitura e conservazione di energia sostenibile.

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