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Idrogeno rinnovabile da rifiuti domestici: le iniziative di Croazia e Italia

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Come trasformare i rifiuti domestici e organici in idrogeno verde. 

Il progetto

In Croazia, nella città di Vinkovci, è partito il progetto ribattezzato come ‘ZEMC (Zero Emission Mobility Hall)’.

Con un investimento di circa 48 milioni di euro, l’iniziativa mira a far diventare dei rifiuti domestici, dei prodotti da sfruttare per produrre idrogeno pulito. Come?

La trasformazione

La trasformazione parte dalla raccolta dei rifiuti, separati in diverse categorie e poi trattati per differenziare quelli riciclabili da quelli che non lo sono. 

Successivamente, quelli organici vengono utilizzati per produrre biogas che, a sua volta, subisce un processo di reforming a vapore o gassificazione, al fine di generare H2 in modo sostenibile. 

Una procedura complessa

In generale, la procedura è abbastanza complessa, e richiede soprattutto un’infrastruttura adeguata e una gestione accurata dei rifiuti per preservare sempre il benessere dell’ambiente. 

Infatti, la sostenibilità dell’intero processo, dipende dalla fonte energetica utilizzata per ottenere il carburante, poiché solo l’uso di rinnovabili garantisce che l’idrogeno ottenuto sia davvero green. 

Per il vicesindaco di Vinkovci, Josip Romić, il progetto non solo risolverà il problema dell’accumulo di rifiuti dovuto alla mancanza di impianti di riciclaggio, ma ridurrà anche il prezzo dei trasporti pubblici e delle bollette. 

L’idrogassificazione

Ma non è solo in Croazia che si studia su come ottenere H2 pulito da biomasse derivate da trattamenti organici. 

Anche Enea, in Italia, ha messo a punto un’iniziativa simile, trovando un modo per ottenere il combustibile partendo da materiali di basso valore, e sfruttando l’idrogassificazione: metodo per convertire il rifiuto in metano utilizzando idrogeno, per poi stoccare tutta l’energia rinnovabile prodotta.

North Adriatic Hydrogen Valley

Sia Croazia che Italia, sono dunque sono attive e impegnate nel settore. Del resto, entrambe sono parte del ‘North Adriatic Hydrogen Valley’, consorzio che coinvolge anche la Slovenia.

Si tratta di un’iniziativa transfrontaliera che rende partecipe i principali esponenti industriali dei 3 Paesi. L’obiettivo? Produrre di più di 5.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno, e creare un mercato che possa rendere il carburante un prodotto energetico più competitivo.

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