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Idrogeno, partito il primo treno italiano Coradia Stream H diretto in Germania

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È partito dallo stabilimento Alstom di Savigliano (Cuneo) il primo treno alimentato a idrogeno Coradia Stream H, prodotto in Italia. Si tratta di un convoglio parte del progetto H2iseO, che mira alla completa decarbonizzazione di una parte del trasporto pubblico locale.

Coradia Stream H

Coradia Stream H, il primo treno d’Italia alimentato a idrogeno e prodotto negli stabilimenti Alstom della penisola, viaggerà sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo, nell’ambito del progetto H2iseO.

Il convoglio, partito lunedì 26 febbraio dal sito di Savigliano, in provincia di Cuneo, è diretto in Germania in vista di alcuni test, sia dinamici che statici, da eseguire nelle prossime settimane. L’ambizione sarebbe quella di entrare a tutti gli effetti in servizio tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2025.

Successivamente, tornerà in Italia per le ultime analisi da effettuare lungo la linea ferroviaria della Valcamonica. Secondo le previsioni, avrà 260 posti a sedere, oltre che un’autonomia superiore a 600 km.

Il progetto H2iseO

Per quanto riguarda il progetto H2iseO, si tratta di un’iniziativa sviluppata grazie ai finanziamenti IPCEI dell’Unione Europea, come sottolineato da Alstom in una nota, con l’obiettivo comunitario di ridurre del 100% le emissioni di C02 entro il 2050.

A realizzarla Fnm, Ferrovienord e Trenord, al fine di decarbonizzare i servizi di trasporto pubblico per renderli più green possibili. Protagonista di tali ambizioni è la tecnologia a idrogeno chiamata ‘Power Car’, che si basa su una combinazione di H2 e ossigeno, ottenuto dall’aria esterna, per generare elettricità attraverso una reazione chimica.

L’energia generata poi, immagazzinata in delle batterie agli ioni di litio ad alte prestazioni, sarà utilizzata nelle fasi di accelerazione del motore, garantendo così anche un notevole risparmio di carburante.

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi di H2iseO dunque, rientra lo sviluppo in Valcamonica di una filiera economica e industriale del vettore energetico, a partire dal settore della mobilità per passare, pian piano, a una vera ‘conversione’ energetica del territorio.

C’è anche in programma la realizzazione di 3 nuovi impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione del carburante, ottenuto in modo rinnovabile, e messo al servizio di 40 autobus pronti a sostituire l’intera flotta oggi utilizzata da Fnm, almeno da qui ai prossimi anni.

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