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L’energia al centro del Decreto Aiuti Quater

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Numerose le misure relative al settore energia in Italia nella bozza di provvedimento in esame alle Camere. 

Le ultime modifiche

Alcune modifiche sono state apportate al Decreto Aiuti, approvato il 10 Novembre dal Consiglio dei Ministri, ma non ancora convertito in legge nella sua versione definitiva.

Lo strumento normativo, che presuppone i caratteri della necessità ed urgenza, è il primo del genere del Governo Meloni e, tra gli altri, ha lo scopo di alleggerire gli effetti della crisi energetica sull’economia italiana. 

Nello specifico, il decreto prevede uno stanziamento pari a circa 9,1 miliardi di euro per finanziare interventi contro il caro energia.

Agevolazioni per le imprese su energia 

Con uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.

Confermate anche le aliquote potenziate del credito d’imposta pari a:

  • 40% per le imprese energivore e gasivore
  • 30% per imprese piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW

e ribadita la riduzione dell’Iva al 5% per l’acquisto di gas naturale per autotrazione (metano).

Gas naturale e sicurezza del sistema energetico nazionale

Al fine di contribuire al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale, il decreto prevede un finanziamento a copertura delle spese sostenute dal GSE (Gestore dei servizi energetici).

Nelle recenti modifiche viene prorogato dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023 il termine entro il quale il Gse potrà cedere a prezzi calmierati il gas naturale.

Sono previste inoltre, al fine di incrementare la produzione nazionale di gas naturale, l’aumento delle quantità estratte da coltivazioni esistenti in zone di mare e l’autorizzazione di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia.

Nella sezione “Contributo del Ministero della Difesa alla sicurezza energetica nazionale” invece, dopo le iniziali modifiche testuali (ad es. la parola decarbonizzazione è stata sostituita con “ottimizzazione”, laddove si parla di crescita sostenibile del Paese), non sono state apportate ulteriori modifiche.

Restano, infatti,  invariati gli articoli in cui il Ministero della Difesa affida in concessione o utilizza direttamente i  beni del demanio  militare per installare impianti di produzione di energia da  fonti rinnovabili, anche ricorrendo, per la  copertura  degli  oneri,  alle risorse del Piano Nazionale di  Ripresa  e  Resilienza,  Missione  2.

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