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Un nuovo studio sugli uccelli marini e le turbine eoliche offshore

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Il gigante svedese dell’energia Vattenfall ha condotto uno studio sul volo di quattro specie di uccelli marini di un parco eolico offshore al largo della Scozia, scoprendo le loro straordinarie doti di prevenzione nei confronti del pericolo.

Lo studio di Vattenfall

Vattenfall è un’azienda svedese che produce energia anche per la Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, e viene considerata la quarta maggiore fornitrice in tutta Europa.

Per elaborare questo studio, per un valore di 3 milioni di euro, ci sono voluti due anni e sono emersi dei risultati sorprendenti dal parco eolico offshore di Aberdeen, composto da 11 turbine e conosciuto come “European Offshore Wind Deployment Center”.

Quattro specie di uccelli

La compagnia ha voluto concentrarsi sull’analisi di solo quattro specie di volatili, sottolineando però che lo stesso modello di studio potrebbe essere applicato anche per altri tipi di uccelli marini di altre riserve. 

Sono state così piazzate delle telecamere per identificare e creare un’immagine tridimensionale dei modelli di volo, e del modo in cui evitano le pale del rotore delle turbine, i gabbiani reali, le sule, i gabbiani tridattili e i grandi gabbiani

L’obiettivo

Costituito da 115 pagine e da materiale video, l’obiettivo dell’azienda era quello di capire meglio il comportamento di volo degli uccelli marini all’interno di un parco eolico offshore, ed evitare così anche la futura costruzione di altri parchi su determinate rotte di volo, per non ostacolare il percorso dei volatili.

I loro movimenti sono stati studiati in dettaglio da aprile a ottobre, quando la loro attività di volo è più frequente. Sono stati analizzati i dati dei radar e delle videocamere installate appositamente, e ne sono emersi risultati sorprendenti. 

I risultati 

Dallo studio non è stata registrata nessuna collisione tra i volatili e le pale eoliche. Tra le specie prese in considerazione, i più attenti al movimento sono stati i gabbiani reali e quelli tridattili, anche se non sono stati di meno le sule e i grandi gabbiani, che hanno comunque mostrato un comportamento prudente volando a delle distanze notevoli dalle turbine. 

Henrik Skov, che ha guidato il progetto, ha spiegato che questa è la prima volta che viene studiato così da vicino il volo degli uccelli in un parco eolico offshore, e che servirebbe quanto prima analizzare più varietà.

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