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L’industria dei sottomarini rivoluzionerà l’eolico offshore

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La nuova frontiera dell’eolico offshore potrebbe essere quella dei sommergibili. La newyorkese Bedrock Ocean Exploration ha già ottenuto circa 8 milioni di euro dagli investitori per sviluppare questo ambito di produzione, in particolare per realizzare sottomarini elettrici e autonomi (AUV) in ​​grado di navigare a centinaia di metri di profondità ed essere operativi per ore, velocizzando l’avviamento delle turbine.

Come valutare l’impatto sui fondali dei parchi eolici offshore

Anche se i parchi eolici offshore sono sempre più diffusi e riscuotono successo, non significa che il processo necessario a realizzarli sia semplice. I sistemi tradizionali, infatti, richiedono passaggi complessi e non esenti dai cosiddetti colli di bottiglia. All’installazione di 2000 turbine lungo la costa, ad esempio, non può non accostarsi un’attenta analisi dell’impatto sui fondali e le specie che li abitano, sia in termini di fauna che di flora marina. Un’indagine lunga, lenta, ma soprattutto costosa, in quanto implica la mobilitazione di navi con equipaggio e l’utilizzo di dispositivi sonar in grado di raccogliere informazioni su profondità, temperatura e composizione del fondale. Decine di milioni di dollari e diverse settimane di attesa.

La nuova frontiera dei parchi eolici offshore

Allo scopo di risolvere l’annoso problema delle perlustrazioni propedeutiche all’installazione dei parchi eolici, velocizzando l’avviamento delle turbine e migliorandone la conservazione, la nuova frontiera in ambito offshore potrebbe essere quella dei sommergibili. In particolare, sottomarini elettrici e autonomi (AUV), dispositivi in ​​grado di navigare a centinaia di metri di profondità ed essere operativi per ore. A differenza delle grandi navi, infatti, che devono spostarsi nell’area in cui raccogliere le informazioni geofisiche e geotecniche, gli AUV possono allontanarsi dalla costa più velocemente prestandosi a un numero maggiore di utilizzi.

Bedrock Ocean Exploration

Una delle aziende impegnate in questo settore è Bedrock Ocean Exploration, che propone l’utilizzo di sottomarini autonomi per raccogliere e gestire i dati dai fondali marini in modo più intelligente ed efficiente. I loro AUV sono progettati per missioni subacquee fino a 300 metri di profondità e 90 km dalla costa e vengono ottimizzati appositamente per progetti di energia rinnovabile. Si tratta di dispositivi completamente green, alimentati da batterie agli ioni di litio, e che viaggiano dai 3,7 ai 5,5 km/h. Oltre che per i parchi eolici, possono essere utilizzati per progetti di energia delle maree, per lo stoccaggio del carbonio o per gli impianti a idrogeno, riducendo notevolmente i tempi di spostamento. Un processo di circa sei mesi, in questo modo viene concluso in sole tre settimane

Un settore in espansione

Ad oggi la newyorkese Bedrock Ocean, che ha già ottenuto otto milioni di euro dai suoi sostenitori per rafforzare la struttura, non è l’unica azienda ad operare in questo campo. Alcune delle più importanti sul mercato sono la francese ECA Group, la norvegese Kongsberg e l’americana Mbari