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I cittadini del Regno Unito pagano milioni di sterline per spegnere le turbine eoliche

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I consumatori del Regno Unito stanno pagando centinaia di milioni di sterline per spegnere le turbine eoliche: 215 milioni nel 2022 e altri 717 per accendere le turbine a gas e colmare il divario. Questo perché la rete non è in grado di gestire la quantità di elettricità che viene prodotta nei giorni più ventosi. 

Il problema della rete e l’aumento delle bollette

L’ente regolatore dell’energia della Gran Bretagna, Ofgem, ha dichiarato in un’intervista per Sky News che il problema della rete energetica è dovuto al fatto che questa non sia ancora adatta e pronta a portare il Paese verso una transizione circolare entro il 2035.

I cavi che trasferiscono l’energia da nord a sud non sono in grado di gestire in modo sicuro la produzione generata dalle turbine quando ci sono giorni particolarmente ventosi. L’anno scorso, l’azienda inglese National Grid Electricity System Operator ha pagato 215 milioni di sterline per spegnerle, un costo che va poi a finire sulle bollette che pagano i consumatori e che è stato calcolato dall’analisi effettuata dalla società Axel Energy

Le difficoltà sono nate soprattutto con l’aumento della capacità eolica in Scozia e nel Mare del Nord, e con il fatto che non ci siano abbastanza cavi che possano collegare il Paese più settentrionale del Regno Unito, al resto dell’Inghilterra. Per questa ragione, accade che, quando c’è molto vento, non si riesce più a gestire la troppa elettricità senza rischiare dei danni, perché non si è ancora trovato un modo per immagazzinare l’energia rinnovabile in eccesso.

I rischi per gli obiettivi futuri 

Alcuni temono che questa scarsa capacità gestionale possa compromettere le promesse del governo britannico e l’impegno del Paese per raggiungere la decarbonizzazione entro il 2035 e le emissioni nette zero entro il 2050. 

Il direttore dell’associazione di categoria RenewableUK, Ana Musat, ha rivelato a Sky News le sue preoccupazioni, affermando che: “Stiamo sprecando energia invece di esportarla e utilizzarla”.

Un portavoce di Ofgem ha invece ammesso che: “Le nostre reti non riescono ancora ad ottenere energia pulita e sicura in ogni parte del Paese, ed è per questo che le stiamo revisionando e accelerando le riforme di pianificazione. Stiamo anche raddoppiando gli investimenti entro il 2028, per migliorare la sicurezza energetica e aumentare lo stoccaggio dell’elettricità”. 

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