Roma, 27/07/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

La batteria del futuro è organica

11sistemi di stoccaggio green
Home > News > Elettrificazione > La batteria del futuro è organica

Il Progetto ORANGEES, da 4 milioni di euro, vede in campo una partnership tutta italiana allo scopo di ricercare nuove soluzioni green per lo stoccaggio dell’energia, composti organici facilmente reperibili in natura, economici, sicuri e, ovviamente, riciclabili. CNR, ENEA, Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali, Istituto Italiano di Tecnologia, RSE e Standex International Corp, lavorano in sinergia ricalcando la roadmap europea stilata dalla piattaforna ETIP.

La batteria del futuro

Come sarà la batteria del futuro? Sicuramente “verde”, realizzata con materiali organici e a basso impatto ambientale. Almeno è quello che si augura il team che sta lavorando al progetto ORANGEES, ORgANics for Green Electrochemical Energy Storage, per il quale, al momento, sono stati stanziati 4 milioni di euro. Il progetto rientra nella recente roadmap europea sui sistemi di accumulo elettrochimico, stilata dalla piattaforma tecnologica ETIP Batteries Europe , che ha l’ambizione di rendere più competitiva e sostenibile la catena del valore delle batterie nel Vecchio Continente. Come? Con soluzioni basate su nuovi meccanismi di funzionamento (sistemi a conversione e stato solido) e su materiali alternativi, come appunto, i composti organici.

Una squadra made in Italy

Una partnership tutta italiana, composta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (capofila), ENEA, Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) e Standex International Corp, sta lavorando a nuove soluzioni in grado di ridurre la componente inorganica dei sistemi di accumulo, soprattutto grazie al riutilizzo degli scarti dell’industria agroalimentare, come caseina, siero del latte, cheratina, fico d’India e cellulosa.

Alternative sostenibili al litio e al cobalto

Lo scopo è testare nuovi materiali per i sistemi di stoccaggio energetico, sia ibridi, che completamente organici, evitando il ricorso ai metalli rientranti nella lista delle cosiddette materie prime critiche, quali litio e cobalto. Com’è noto, ad oggi, le batterie agli ioni di litio rappresentano il sistema di accumulo dell’energia dominante, con la domanda di litio aumentata del 7-10% all’anno nell’ultimo decennio. Uno scenario che obbliga a sviluppare chimiche alternative, con materiali più sicuri, abbondanti ed economici, da integrare nella strategia di produzione dell’energia da fonti rinnovabili.

Cinque linee sperimentali

Nello specifico, il progetto ORANGEES prevede cinque linee di ricerca, di cui tre dedicate alle attività sperimentali sui materiali utilizzati per i componenti di batterie e super condensatori. Mentre la prima delle tre direttrici è orientata alla realizzazione di componenti ibridi, la seconda si concentra sulle componenti organiche. Nello specifico, ENEA si occuperà della selezione di scarti e sottoprodotti naturali per produrre membrane ed elettrodi green, creando nuove sinergie in accordo ai principi dell’economia circolare. Il terzo percorso di ricerca è orientato, in particolare, a mantenere le performance delle batterie “tradizionali” con materiali organici derivanti dal riutilizzo di scarti industriali. Soluzioni “green” di facile reperibilità o provenienti da processi di economia circolare di altre filiere.

Articoli correlati