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Gigafactory italo-cinese a Padova, inizialmente produrrà fino a 800 pezzi al giorno

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Nasce la Pylon LiFeEU, nuova gigafactory da 800 batterie al giorno quando partirà la prima fase della produzione nel sito di Sant’Angelo di Piove di Sacco. Grazie alla JV, Energy sarà l’unica azienda italiana a realizzare internamente sia il sistema di accumulo energetico che le batterie di stoccaggio.

A Padova si produrranno batterie Litio-Ferro-fosfato “cobalt-free”

Nascerà a Sant’Angelo di Piove di Sacco, nel padovano, la nuova gigafactory a cui è stato dato il nome di Pylon LiFeEU S.r.l., che sarà avviata entro la fine dell’anno per la produzione di batterie FLP (litio-ferro-fosfato), senza cobalto (“cobalt free”).

Stando a quanto annunciato dall’italiana Energy e del colosso cinese Pylon Technologies, che hanno dato vita alla JV, sarà realizzato, in fase iniziale, un primo sito potrà arrivare ad una capacità produttiva di 600-800 batterie al giorno, pari a 3-4 Megawattora (MWh) di capacità di accumulo.

Questa è la giusta evoluzione di una fruttuosa partnership tecnica di lungo termine in cui anche valori umani condivisi hanno giocato un ruolo fondamentale”, ha dichiarato Davide Tinazzi, Ceo di Energy.

È un passo importante per Pylon Technologies avviare una produzione localizzata, in quanto i nostri partner, soprattutto in Europa, sono desiderosi di avere una catena di fornitura più sicura e stabile”, ha affermato Jinpeng “Geoffrey” Song, vicepresidente del business internazionale di Pylon Technologies

Grazie a questa joint venture, si legge sul quotidiano locale Padova Oggi, Energy sarà l’unica azienda italiana a realizzare internamente sia il sistema di accumulo energetico che le batterie di stoccaggio.

Batterie necessarie per lo stoccaggio di energia generata da fonti rinnovabili

La gigafactory nascerà di fatto all’interno del sito produttivo di Energy e produrrà batterie necessarie allo stoccaggio di energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare da pannelli fotovoltaici.

La collabotazione tra le due società non è nuova, in realtà va avanti da una decina di anni, soprattutto nei settori più avanzati dei sistemi di accumulo, come la tecnologia delle batterie a ciclo stazionario per l’accumulo di energia che ne mitigano l’impatto ambientale e decarbonizzano l’intero processo produttivo.

Quella che ha dato vita a Pylon LiFeEU S.r.l. è definita operazione di “friendshoring”, con la parte cinese che investe nel territorio della parte italiana per sostenere il raggiungimento degli obiettivi europei di favorire lo sviluppo di produzioni di componentistica a supporto del percorso di elettrificazione dell’economia e dell’industria.

Con il termine “friendshoring” si indica lo spostamento di alcuni interessi produttivi in paesi non necessariamente vicini geograficamente ma considerati comunque alleati e “amici”.

Lo scacchiere mondiale dei sistemi di accumulo

Oggi la Cina è il primo Paese al mondo per produzione di batterie, con una capacità cumulata di 893 GWh, che vale il 77% del totale mondiale, seguita a enorme distanza dalla Polonia e dagli Stati Uniti, entrambi con il 6% (rispettivamente 73 GWh e 0 GWh), quindi dall’Ungheria (38 GWh, ,3% del totale globale) e dalla Germania (31 GWh, 3%).

Secondo stime BloombergNEF, però, entro il 2027 inizieranno a dare i loro frutti gli investimenti nel settore in Europa, con la capacità della Germania che sarà 16 volte più grande dell’attuale, a 500 Gwh (il 6% del totale mondiale), mentre nuove realtà come Svezia, Spagna e Francia inizieranno a scalare la classifica, rispettivamente con 135 GWh (8 volte più grande dell’attuale), 98 GWh (new entry) e 89 GWh (14 volte più grande dell’attuale).

Giornalista

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