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Batterie, l’Europarlamento approva le nuove regole su produzione e riciclo

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L’obiettivo della nuova legislazione è rafforzare il mercato interno, promuovendo un’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale e sociale in tutto il ciclo di vita delle pile. I punti chiave del testo sono: recupero, riciclo e riuso di litio, cobalto, rame, piombo e nichel; un’etichetta obbligatoria sull’impronta di carbonio di ogni pila.

Batterie, il voto del Parlamento europeo

Riconoscimento, tracciabilità, riciclo e riuso delle materie prime, ma anche un’etichetta per l’impronta di carbonio e due diligence, queste in sintesi le novità più rilevanti del regolamento sulle batterie votato e approvato dal Parlamento europeo.

Il documento votato oggi riguarda la proposta avanzata nel dicembre del 2020 dalla Commissione europea di regolamentazione avanzata dell’industria delle batterie e sulla circolarità dei rifiuti di batterie.

L’obiettivo della nuova legislazione è rafforzare il mercato interno, promuovendo un’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale e sociale in tutto il ciclo di vita delle pile.

Una legislazione sull’economia circolare che copre l’intero ciclo di vita di un prodotto, grazie ad un approccio che è positivo sia per l’ambiente che per l’economia. Abbiamo raggiunto un accordo su misure che portano grandi benefici ai consumatori: le batterie saranno ben funzionanti, più sicure e più facili da rimuovere. Il nostro obiettivo – ha spiegato in una nota il relatore Achille Variatiè costruire un’industria europea del riciclaggio più forte, in particolare per il litio, e un settore industriale competitivo. Aspetti che saranno fondamentali nei prossimi decenni per la transizione energetica e l’autonomia strategica del nostro continente. Queste misure potrebbero diventare un punto di riferimento per l’intero mercato globale delle batterie“.

I punti chiave del regolamento

Vediamo nel dettaglio in cosa consistono le nuove regole approvate dagli Europarlamentari. Intanto, l’indicazione di apporre una dichiarazione e un’etichetta dell’impronta di carbonio obbligatorie per le batterie dei veicoli elettrici (EV) e dei mezzi di trasporto leggeri (LMT), e per le batterie industriali ricaricabili con capacità superiore a 2kWh.

Riconosciuta come fondamentale, poi, una più ampia e facile raccolta di rifiuti di batterie, con diversi step: per le batterie portatili va raggiunto un livello del 45% entro il 2023, del 63% entro il 2027 e del 73% entro il 2030; per le batterie LMT invece del 51% entro il 2028 e delk 61% entro il 2031.

Stabiliti poi dei livelli minimi di materiali recuperati dai rifiuti di batterie: come il litio, che deve essere ad un livello pari o superiore del 50% entro il 2027 e dell’80% entro il 2031; cobalto, rame, piombo e nichel del 90% entro il 2027 e del 95% entro il 2031.

Fissati inoltre anche dei livelli minimi di contenuto riciclato da scarti di produzione e di consumo da utilizzare nelle nuove batterie, otto anni dopo l’entrata in vigore del regolamento: 16% per il cobalto, 85% per il piombo, 6% per il litio e 6% per il nichel; successivamente, 13 anni dopo: 26% per il cobalto, 85% per il piombo, 12% per il litio e 15% per il nichel.

Giornalista

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