Roma, 07/12/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

A Bologna l’Energy Park del Gruppo Hera (Video)

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Il parco energetico i estenderà complessivamente su un’area di circa 50 ettari e sarà pronto entro il 2026 per Bologna Missione Clima, il percorso verso la neutralità climatica che il Comune di Bologna. Il risparmio annuo in termini di anidride carbonica è stimato in circa 6.000 tonnellate. Sarà la prima infrastruttura urbana green e pubblica in grado di coniugare la produzione di energia rinnovabile, la tutela del suolo, la protezione delle specie animali e vegetali, spazi fruibili dalle persone.

L’Energy Park di Hera

A Bologna il primo Energy Park del Gruppo Hera, ideato per coniugare e mettere in pratica sostenibilità energetica, decarbonizzazione, innovazione, riqualificazione ambientale e salvaguardia della biodiversità.

L’iniziativa prevede la nascita di un campo agrivoltaico avanzato con pannelli fotovoltaici rialzati dal terreno per consentire la tradizionale attività agricola alimentata dall’energia pulita dei raggi solari, e di una foresta urbana con aree verdi attrezzate e fruibili dai cittadini e con zone dedicate alla biodiversità animale e vegetale.

L’Energy Park, progetto strategico per Bologna, insiste sul quadrante nord della città, precisamente nel territorio del quartiere Navile compreso tra la via Ferrarese e attraversato da via del Gomito e via Romita, in continuità territoriale con il Parco Nord. Il progetto sarà realtà entro il 2026 ed è un passo fondamentale per Bologna Missione Clima, il percorso verso la neutralità climatica che il Comune di Bologna si impegna a raggiungere entro il 2030 e al quale Gruppo Hera ha aderito fin da subito.

Grazie a questo progetto, infatti, il risparmio annuo in termini di anidride carbonica sarà di circa 6.000 tonnellate: una risposta concreta del Gruppo Hera alla decarbonizzazione.

La presentazione a Bologna

L’iniziativa è stata illustrata nel corso del convegno dal titolo “Tek: il nuovo distretto dell’innovazione digitale”, il secondo appuntamento promosso dal Comune di Bologna e dedicato agli sviluppi urbanistici della città.

All’evento hanno partecipato il Ministro dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Sindaco di Bologna Matteo Lepore e i principali rappresentanti delle istituzioni e delle aziende private locali, tra cui l’Amministratore Delegato del Gruppo Hera Orazio Iacono, intervenuto nel corso della tavola rotonda dedicata al “Distretto della Conoscenza come HUB nazionale ed europeo”, e il Direttore Centrale Innovazione della multiutility Salvatore Molè, che ha presentato i dettagli dell’Energy Park.

Il campo agrivoltaico e l’efficienza energetica dalle rinnovabili

Il parco energetico i estenderà complessivamente su un’area di circa 50 ettari: su una ventina di ettari di proprietà comunale, in continuità con il parco Nord e delimitata da via Ferrarese e via del Gomito, si svilupperà la foresta urbana; sulla restante trentina di ettari, a nord di via del Gomito, nascerà il campo agrivoltaico.

L’impianto agrivoltaico avanzato combina la produzione di energia solare con l’agricoltura ed è composto da pannelli fotovoltaici rialzati, installati a una distanza dal terreno tale da non interferire con le attività agricole. Di fatto, dunque, la stessa area viene utilizzata due volte. La destinazione attuale dell’area, di tipo rurale, sarà mantenuta grazie all’utilizzo della tecnologia agrivoltaica che permette di produrre energia pulita preservando al contempo l’uso agricolo del suolo.

Le strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici sono posizionate ad una altezza da terra tale da consentire il passaggio, sotto, dei mezzi agricoli, riducendo così al minimo l’occupazione di suolo. L’efficienza energetica è garantita dalla tecnologia innovativa: la produzione di energia, infatti, è massimizzata dalla capacità dei pannelli fotovoltaici di inseguire i raggi solari, orientandosi automaticamente nella loro direzione. Il nuovo impianto avrà una potenza totale di circa 14 MW e si prevede una produzione di energia elettrica di oltre 20 GWh all’anno, pari al consumo di quasi 8.000 famiglie, con un risparmio annuo in termini di anidride carbonica di circa 6.000 tonnellate.

Infrastruttura urbana green e pubblica

L’altra anima dell’Energy Park è la sua accessibilità ai cittadini ed è un’occasione unica di riqualificazione urbanistica dell’area circostante, dove si trovano centri sportivi e insediamenti urbani. L’infrastruttura consentirà infatti di ampliare la disponibilità di spazi per la fruizione di ambiti naturali o a vocazione naturalistica, integrando zone dedicate alla biodiversità vegetale e animale con zone di parco attrezzato, attraversate da sentieri ciclopedonali aperti a tutti.

Il progetto Energy Park per il quale il Gruppo Hera ha ottenuto il brevetto, sarà la prima infrastruttura green in grado di coniugare la produzione di energia rinnovabile, la tutela del suolo, la protezione delle specie animali e vegetali, spazi fruibili dalle persone, e anche la possibilità per i cittadini di compartecipare alla realizzazione di impianti fotovoltaici investendo in una loro porzione e ricevendo in cambio uno sconto sulla propria bolletta pari all’energia prodotta.

L’iter autorizzativo del progetto è già partito. L’avvio della realizzazione dell’Energy Park è previsto nel corso del 2025, l’apertura del parco e l’operatività dell’impianto agrivoltaico sono in programma entro il 2026.

Il Gruppo Hera per la transizione energetica accanto alle comunità servite

L’Energy Park è un esempio concreto e innovativo di sinergia tra produzione di energia rinnovabile, sostenibilità, agricoltura e tutela della biodiversità, che agisce sulla decarbonizzazione delle città.

Una soluzione che rientra a pieno titolo nella strategia delineata dal Piano industriale al 2027 del Gruppo Hera, che sul fronte della generazione di energia elettrica fotovoltaica si prefigge l’obiettivo di installare circa 300 MW arco piano, prediligendo soluzioni impiantistiche che non prevedono ulteriore consumo di suolo, come appunto gli impianti agrivoltaici e i numerosi progetti in via di realizzazione su discariche o impianti del ciclo idrico del Gruppo e le installazioni presso i clienti anche di Comunità Energetiche Rinnovabili. 

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