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Nucleare e rafforzamento delle rinnovabili: il nuovo mix energetico del Giappone

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Nella ‘nuova’ politica energetica del Giappone, fermo restando lo sviluppo del nucleare, le rinnovabili troveranno sempre più spazio nel soddisfacimento del fabbisogno nazionale.

Rimodulazione energetica

Il Governo del Giappone, presieduto dal ‘nuovo’ Primo Ministro Shigeru Ishiba, ha delineato la propria politica energetica, tra il ruolo centrale del nucleare e la crescita delle rinnovabili. Nel merito, come ha riportato la Reuters, la conferma è arrivata direttamente Yoji Muto, Ministro dell’Economia, Industria e Commercio (METI).

La dichiarazione ha destato non poche sorprese. In effetti, prima di raggiungere il vertice del Partito Liberal Democratico, Ishiba si era impegnato per arrivare allo smantellamento delle centrali. L’unico, addirittura, tra i candidati. Con le sopraggiunte responsabilità politiche, tuttavia, il cambio di opinione è stato netto.

In parte, anche perché nella bilancia energetica del Giappone, le importazioni dei fossili continuano a mantenere un ruolo preponderante. Da qui, però, il deciso accento posto sulle rinnovabili.

L’importanza delle rinnovabili

Dal punto di vista sistemico – al 2023 – nel mix energetico del Giappone, il nucleare rappresentava il 5,8% (dati IEA) e l’8,8% sulle fonti di elettricità complessive. Alla voce ‘consumi finali da rinnovabili’ (dati del 2021), si è assistito ad una tendenza in crescita. Il 139% tra il 2000 e il 2021. In ogni caso, sul totale, le fonti ‘verdi’ costituivano l’8,84%.

L’obiettivo, come ha descritto Muto, sarà dunque quello di rafforzare l’implementazione di queste ultime, accompagnandole al nucleare “pulito“. È in questi termini che si cercherà di sostenere la crescita della domanda di energia. Una maggiorazione dovuta all’aumento dei centri dati e delle fabbriche dei semiconduttori. I cambiamenti non sarebbero comunque estremamente repentini.

Secondo la società di consulenza WoodMackenzie, infatti, l’anno scorso le energie rinnovabili hanno rappresentato più di un quarto del mix di produzione di energia elettrica nipponica. Il carbone e il gas naturale liquefatto (LNG) hanno costituito la maggior parte del resto.

Per un Giappone in cambiamento, le rinnovabili e il nucleare saranno comunque imprescindibili. Un’altra grande sfida, in un Paese che ha nella manifattura e nei servizi due capisaldi della propria economia.

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