Roma, 06/10/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Rinnovabili in Italia, nei primi sei mesi +25%. Giù del 6% le emissioni di CO2

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Aumento significativo delle fonti rinnovabili, forte diminuzione delle emissioni di CO2 (-6% contro -4% dell’Eurozona), minimo storico per il contributo delle fonti fossili (38%) nella produzione di energia elettrica in Italia. Gracceva (ENEA): “Per essere in linea con i target europei, le emissioni dovrebbero ridursi del 5% medio annuo”.

Italia più green, grazie alle rinnovabili cresce la decarbonizzazione

La generazione di energia elettrica nel nostro Paese vede calare in maniera sostanziale l’utilizzo di combustibili fossili e aumentare sensibilmente quello delle fonti energetiche rinnovabili. Un segno molto positivo che conferma la volontà dell’Italia di proseguire sulla strada della decarbonizzazione.

Secondo l’Analisi ENEA del sistema energetico nazionale per il primo semestre 2024, si stima un aumento del 25% delle fonti rinnovabili e un calo del 10% nell’impiego di combustibili fossili su base annua (che oggi contribuiscono al 38%, il minimo storico).

Ne consegue che anche le emissioni di diossido di carbonio (CO2) sono scese, di ben sei punti percentuale.

Le rinnovabili devono crescere di più e le emissioni di CO2 rimangono ancora troppo alte

Il forte calo delle emissioni si concentra quasi esclusivamente nel settore elettrico (-32%), per effetto del notevole incremento della quota di rinnovabili, salita al 44% nel semestre, con punte mensili superiori al 52%, grazie al significativo aumento della produzione idroelettrica (+65%)”, ha spiegato in una nota Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi.

L’indice relativo alla decarbonizzazione beneficia del calo delle emissioni nel settore elettrico, che ha reso la traiettoria delle emissioni dei settori ETS (generazione elettrica ed energivori) ampiamente in linea con il target 2030”, ha aggiunto il ricercatore.

Per essere in linea con i target europei, le emissioni dovrebbero ridursi del 5% medio annuo; inoltre, in questi settori, la crescita delle fonti rinnovabili resta decisamente inferiore a quella delineata nel recente PNIEC”, ha precisato Gracceva.

Come detto, calano anche i consumi di combustibili fossili, con un -60% di utilizzo del carbone (contro il -24% dell’Eurozona) e un -5% del gas naturale (contro il -4% dell’Eurozona).

Punti deboli su cui agire

Due i dati negativi su cui è necessaria una riflessione profonda, sia a livello di società, sia (se non soprattutto) a livello istituzionale.

Innanzitutto, i prezzi di gas ed energia elettrica sono calati, è vero, ma rimanendo comunque al di sopra delle medie di lungo periodo. Qui si misura ancora una forbice ampia tra i prezzi della Borsa elettrica italiana e quelli dei principali mercati europei (nel II trimestre il prezzo medio italiano è salito a oltre il doppio della media di Germania, Francia e Spagna).

Preoccupa, infine, il livello di competitività italiana nelle tecnologie energetiche per la decarbonizzazione.

Come spiegato dall’ENEA: la dipendenza dalle importazioni di tecnologie low carbon, infatti, risulta in costante aumento dal 2017, con un valore pari allo 0,34% del PIL nel 2023 e sbilanciamenti particolarmente significativi per fotovoltaico (deficit pari a -2 miliardi di euro), accumulatori (-3 miliardi, il triplo di due anni fa) e veicoli a basse emissioni (-2 miliardi).

Sempre più fotovoltaico sui tetti degli italiani

In relazione al fotovoltaico, nel primo trimestre 2024, nel nostro Paese sono stati installati 1,68 milioni di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici residenziali ed industriali, secondo i dati forniti da Elmec Solar.

Il dato aggiornato a marzo di quest’anno riporta un +27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Le province con il dato più alto in termini di variazione 2023/2024 si trovano al Sud e sono: Matera, con un +49,71%; Potenza, con +46,73%; Caltanissetta, con +41,52%; Napoli, con +41,49%. Al Nord si posizionano bene la provincia di Bolzano, con +37,57%, e di Pordenone, con +36,97%.
per il Centro Italia i migliori piazzamenti sono quelli di Firenze (+32,56%) e Viterbo (+30,96%).

In termini di numeri assoluti, la provincia di Roma primeggia in Italia con oltre 66.322 di impianti installati sui tetti degli edifici, sia abitazioni, sia uffici, sia fabbriche o capannoni.

Segno positivo solo per solare termico ed elettrolizzatori, che hanno però un peso marginale nel saldo complessivo.

Giornalista

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