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Decreto sulle aree idonee per le rinnovabili. Pichetto Fratin: “Eliminare i colli di bottiglia”

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Trasmesso oggi alla valutazione della Conferenza Unificata il “decreto sulle aree idonee” ad ospitare impianti di energia rinnovabile. Bisogna garantire “un iter burocratico più snello e l’innalzamento delle soglie di potenza degli impianti per le valutazioni ambientali”, ha precisato il ministro Pichetto Fratin.

Le rinnovabili crescono in Italia, ma serve una vera semplificazione burocratica

Durante il 2022 sono raddoppiate le operazioni di installazione di impianti di fonti energetiche rinnovabili rispetto all’anno precedente, passando a 958, per 41 miliardi di euro di investimenti, una potenza che ha toccato quota 39 GW (quasi triplicando il dato del 2021, 15 GW).

Eppure, secondo i dati dell’Irex Annual Report 2023 di Althesys, nonostante la crescita sostenuta degli ultimi 12 mesi e i tentativi di semplificazione dei processi burocratico autorizzativi, tre pratiche su quattro rimangono praticamente bloccate (673 su 894).

Il decreto che individua le aree idonee per le rinnovabili

Oggi, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha trasmesso alla valutazione della Conferenza Unificata il decreto sulle aree idonee ad ospitare impianti di energia rinnovabile, “per la determinazione dei criteri con cui le Regioni devono individuarle”.

Il testo, che è stato illustrato ieri dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione del “Question Time” alla Camera dei Deputati, è dedicato proprio a favorire un nuovo processo di semplificazione dei passaggi amministrativi per rispondere in maniera più celere e risolutiva alle tante domane di autorizzazione che si sono accumulate al Mase rispetto al 2021.

Una Piattaforma digitale unica per la presentazione delle istanze

Bisogna garantire “un iter burocratico più snello e l’innalzamento delle soglie di potenza degli impianti per le valutazioni ambientali”, ha precisato Pichetto Fratin.

Il Ministero – ha aggiunto Pichetto Fratin – ha anche intrapreso un percorso di digitalizzazione dei processi”, tra i quali rientra “l’adozione a breve di una Piattaforma digitale unica per la presentazione delle istanze”.

Tutte queste misure – ha spiegato il ministro – sono i primi passi di un processo volto ad eliminare i colli di bottiglia emersi in questi anni. I produttori di energia quindici anni fa erano mille, mentre oggi sono un milione e mezzo”.

Giornalista

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