Il “Net Zero Industry Act” sta per venire alla luce. Il Parlamento europeo ha, infatti, adottato la proposta di provvedimento con 376 voti. La normativa, che ha lo scopo di ridurre gli oneri amministrativi, accelerare i processi e aumentare gli investimenti pubblici nel campo dell’industria e dell’innovazione green, se approvata anche dal Consiglio Ue potrà divenire legge. Tra le novità, l’inclusione di fissione e fusione nucleare nell’elenco delle tecnologie pulite.
La posizione del Parlamento europeo
Il 21 novembre il Parlamento Europeo ha adottato la propria posizione sul Net Zero Industry Act, la legislazione intesa a rafforzare la produzione manifatturiera europea nelle tecnologie necessarie al processo di decarbonizzazione. Si tratta, al momento, ancora di una proposta (passata con 376 voti favorevoli, 139 contrari e 116 astensioni) che solo se adottata anche dal Consiglio Ue, potrà diventare legge. Per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Europa al 2030 e al 2050 occorrono tecnologie “green” di cui l’Europa dispone solo in parte. La maggior parte, infatti, viene importata da Paesi extra-UE, in particolare la Cina. La normativa ha lo scopo di ridurre gli oneri amministrativi, accelerare i processi e aumentare gli investimenti pubblici nel campo dell’industria e dell’innovazione green, di modo che “transizione energetica” non diventi sinonimo di deindustrializzazione.
Le novità del Net zero Industry Act
Il “Net-Zero Industry Act” fissa l’obiettivo per l’Europa di produrre il 40% del suo fabbisogno annuale di diffusione in tecnologie a zero emissioni entro il 2030, sulla base dei piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) e attirare il 25% del valore del mercato globale per queste tecnologie. Oltre al raggiungimento dei livelli di riferimento comunitari del fabbisogno “greentech”, la legge fissa a 50 milioni di tonnellate il limite per la capacità annuale di iniezione di CO2 entro il 2030. Nei loro emendamenti, i deputati hanno ampliato il campo di applicazione del progetto di legislazione per includere l’intera catena di approvvigionamento, compresi i componenti, materiali e macchinari per la produzione di tecnologie a zero emissioni nette. Propongono anche un elenco più ampio e completo delle tecnologie da trattare, da aggiornare periodicamente. In particolare, i deputati hanno incluso tecnologie di fissione e fusione nucleare, carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) e altre specifiche tecnologie industriali.
Net-Zero Industry valleys
La legge presenta due classificazioni dei progetti che saranno sostenuti: progetti di produzione tecnologica a zero emissioni nette e progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette. Mira, inoltre, a razionalizzare le procedure di rilascio delle autorizzazioni, fissando un calendario di 9-12 mesi per i progetti regolari, e da 6 a 9 mesi per i progetti strategici da autorizzare. I deputati propongono anche la creazione di iniziative dal titolo “Distretti a zero emissioni nette”, per accelerare i processi di autorizzazione, delegando parti della raccolta di prove di valutazione ambientale alle autorità nazionali. La legislazione destinerebbe infine dei fondi finanziati dalle entrate del sistema nazionale di scambio di quote di emissione (ETS) e dalla piattaforma Strategic Technologies for Europe (STEP) alla maggior parte dei progetti strategici. Il Net-Zero Industry Act rappresenta, secondo i deputati, un passo verso un fondo europeo di sovranità.