Roma, 15/07/2025 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Consiglio Energia UE: obiettivo stop al gas russo entro il 2027, ma salta l’accordo a 27

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Accelerare l’indipendenza energetica dell’Europa e interrompere definitivamente le importazioni di energia dalla Russia entro il 2027: è questa la priorità emersa oggi al Consiglio Energia dell’UE, tenutosi a Lussemburgo nell’ambito del vertice “Trasporti, telecomunicazioni ed energia”. L’incontro anticipa la tavola rotonda del G7 sulla sicurezza energetica globale.

Il tema centrale del dibattito è stato l’abbandono progressivo delle fonti fossili russe — in particolare il gas naturale, il petrolio e l’uranio arricchito — per rafforzare la resilienza energetica e digitale dell’Unione Europea in un contesto geopolitico sempre più instabile.

Gas russo: il piano per l’addio entro il 2027

Il piano della Commissione Europea, parte del pacchetto REPowerEU, prevede lo stop definitivo alle importazioni di gas russo entro il 2027. Tuttavia, il Consiglio non ha raggiunto un accordo unanime: Ungheria e Slovacchia si sono opposte alle conclusioni politiche comuni sulla sicurezza energetica.

Nonostante l’ostruzionismo, la presidenza polacca del semestre UE ha adottato il documento con il sostegno di 25 Stati membri. La proposta legislativa della Commissione per eliminare gradualmente l’energia russa sarà presentata ufficialmente domani.

Sicurezza energetica e digitale UE: tra obiettivi e ostacoli

Durante il vertice è stato ribadito l’impegno europeo nel rafforzare l’efficienza energetica, ridurre la dipendenza esterna e frenare l’uso dell’energia da parte della Russia come arma geopolitica. In questo quadro si inseriscono anche il Clean Industrial Deal, il Piano d’Azione per l’Energia Accessibile e la Strategia UE per la Preparazione.

REPowerEU: lo stato dell’arte della transizione energetica

Tra i punti salienti discussi, la nuova tabella di marcia del REPowerEU, pubblicata il 6 maggio dalla Commissione. Nonostante i progressi, nel 2024 l’UE importa ancora 52 miliardi di metri cubi di gas russo (32 tramite gasdotto e 20 come GNL), pari al 19% del fabbisogno complessivo. A questi si aggiungono 13 milioni di tonnellate di greggio e oltre 2.800 tonnellate di uranio arricchito.

Attualmente:

  • 10 Stati membri acquistano ancora gas russo;
  • 3 importano petrolio dalla Russia;
  • 7 si affidano a Mosca per uranio o servizi correlati.

L’Italia tra biocarburanti e nucleare: la posizione di Pichetto Fratin

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito la posizione italiana:

L’Italia crede nei biocarburanti come soluzione scientifica, concreta e sostenibile per abbattere le emissioni, soprattutto nel settore dei trasporti. Chiediamo alla Commissione un confronto serio e aperto per garantire legalità e tracciabilità lungo tutta la filiera”.

Oltre ai biocarburanti, l’Italia rilancia sul fronte nucleare. Il nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede, in uno scenario a lungo termine, una quota di energia prodotta da fonte atomica al 2050. Pichetto Fratin ha anche annunciato l’adesione ufficiale dell’Italia all’Alleanza europea per il Nucleare.

Serve flessibilità da parte dell’UE nel consentire agli Stati membri di scegliere i propri percorsi per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e zero emissioni nette entro il 2050”.

PINC e futuro del nucleare in Europa: focus su SMR e fusione

Il Consiglio ha discusso l’ottavo Programma Illustrativo Nucleare Europeo (PINC), che analizza il potenziale delle tecnologie emergenti nel campo dell’atomo. Priorità ai piccoli reattori modulari (SMR), ai reattori avanzati (AMR), ai microreattori e — in prospettiva futura — alla fusione nucleare.

Ben vengano queste iniziative”, ha concluso il Ministro italiano, “che aprono la strada a un futuro energetico più competitivo, sostenibile e sicuro per l’Europa”.

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