Utilizzare l’energia solare pulita dallo spazio per soddisfare il fabbisogno energetico sulla Terra, il progetto Solaris porta il fotovoltaico appena oltre la nostra atmosfera, per catturare tutta la potenza della nostra stella. Come trasmettere a noi tutta queta energia pulita ed economica. Ecco il progetto Solaris dell’Agenzia spaziale europea. Uno studio di fattibilità del progetto sarà condotto da Thales Alenia Space.
L’obiettivo è sfruttare al massimo 24 ore su 24, sette giorni su sette, l’eterna energia del sole
Preoccuparsi delle condizioni atmosferiche e delle limitate ore di luce solare che abbiamo di giorno, fino ad oggi la tecnologia del solare fotovoltaico ha dovuto affrontare diversi problemi, tra cui questi due in particolare, ma in un futuro prossimo non sarà più così.
Il progetto dell’Agenzia spaziale europea (Esa) chiamato “Solaris” avrà il compito di catturare i raggi solari per generare energia elettrica pulita, direttamente fuori dalla nostra atmosfera, nello spazio. Senza preoccuparci più di cieli nuvolosi e notti invernali troppo lunghe, potremo presto trasmettere l’energia elettrica dallo spazio alla Terra 24 su 24, per tutti gli usi di cui necessitiamo.
Uno studio di fattibilità del progetto sarà condotto da Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), società scelta dall’Esa per valutare l’attuabilità di un progetto per la fornitura al nostro pianeta di energia pulita da fonte solare spaziale.
L’energia solare che arriverà a noi in modalità wireless
L’obiettivo è arrivare a generare energia direttamente nello spazio di prossimità alla Terra. Qui l’Unione europea potrà sia sfruttare in maniera del tutto innovativa le fonti energetiche rinnovabili, come quella solare (rendendole controllabili, affidabili e accessibili a tutti), e dall’altra raggiungere l’obiettivo di massima di azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050.
I pannelli solari fotovoltaici saranno montati su dei satelliti, dotati di braccia lunghe più o meno 1,7 km, per poter funzionare come delle grandi centrali elettriche ma alimentate esclusivamente dal sole.
L’energia elettrica generata dovrà poi essere trasmessa verso la Terra sotto forma di raggi a microonde, sostanzialmente in modalità wireless. A terra poi entreranno in funzione dei convertitori.
Una tecnologia già nota e sperimentata, che però stavolta dovrà crescere di scala. Tramite il wireless sono già stati inviati 2 kw di energia solare via wireless a 30 metri di distanza. Ma qui siamo in un altro ordine di grandezze, perché il progetto Solaris dovrà trasmettere in GW di elettricità che saranno raccolti a terra ed utilizzati immediatamente ogni momento del giorno.
“Nessuno finirà fritto”
Su questo, tempo fa, il dottor Ray Simpkin, che è il capo scienziato di Emrod, l’azienda che ha sviluppato il sistema di trasmissione wireless, ha affermato che la tecnologia è sicura per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente nel suo insieme: ”Niente verrà fritto”, ha detto a BBC News.
“L’energia viene distribuita su un’area così vasta che anche alla sua massima intensità, al centro del raggio, non sarà pericoloso per animali o esseri umani”.
Ci si aspetta di arrivare a produrre 2 GW per satellite solare entro il 2040.
Thales Alenia Space è a capo di un consorzio caratterizzato da una vasta gamma di aree di competenza complementari, che spaziano dai sistemi orbitali (Thales Alenia Space), all’aviazione (Dassault Aviation), alla consulenza strategica (Arthur D. Little) e soprattutto all’energia (Engie, ENEL, Air Liquide), il che dimostra chiaramente il forte potenziale del progetto per l’industria energetica.