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Fotovoltaico, un’ex cava romana a Quadro Alto ospita un impianto da 37,6 MW

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Nei prossimi mesi l’ex cava romana presso Quadro Alto diventerà una delle più grandi centrali fotovoltaiche italiane. A darne notizia, la testata giornalistica Il Nuovo Magazine. Quali le caratteristiche di un luogo che, altrimenti, sarebbe potuto divenire una discarica?

Impianto fotovoltaico

Si sta lavorando al grande impianto fotovoltaico costituito da tracker monoassiali, strutture fisse e su parete, presso l’ex cava di tufo, in località Quadro Alto, Comune di Riano (RM).

Come anticipato dalla testata Il Nuovo Magazine, il sito sarà realizzato dalla società ‘Cava Solar’, con un contratto di diritto di superficie stipulato con l’azienda ‘Fontana Larga’.

Quali le caratteristiche? Il parco sarà composto da un sistema in grado di orientare i pannelli a seconda della luce del Sole. Tutto questo, per assicurare una maggiore efficienza, e una resa superiore del 25%.

Una delle centrali più grandi in Italia

L’idea è così realizzare una delle centrali più grandi d’Italia ma anche più performanti, dislocata su una superficie di 50 ettari e già approvata dalla Giunta comunale di Riano. A livello di potenza e capacità, parliamo di ben 37,6 MW di energia pulita, e dunque di una quantità sufficiente a ricoprire il fabbisogno di 26.000 famiglie.

La testata Il Nuovo Magazine parla del progetto come di una sorta di rivincita per la località di Quadro Alto, che alcuni volevano trasformare in discarica.

La realizzazione dell’opera rappresenterà un altro motivo di vanto per la Regione Lazio, considerata già, insieme all’Emilia-Romagna, al Veneto e al Piemonte, una delle più attive nel Paese sulle rinnovabili.

Far fronte a due problemi

La possibilità di utilizzare ex cave o siti dismessi per costruire importanti strutture rinnovabili è una grande opportunità che non va assolutamente sprecata.

Questo genere di impianti vengono riconosciuti con la definizione ‘sistemi fotovoltaici in cava’, e permettono di far fronte a due problemi: quello territoriale, attraverso un lavoro di riqualificazione, e quello legato alla crisi energetica, aumentando la quota di elettricità pulita.

Un esempio? L’impianto di cava Toppetti, in provincia di Torino, dalla produzione di oltre 18.682 MWh all’anno, e pari dunque al fabbisogno di circa 5.700 nuclei familiari. Ma di testimonianze simili ce ne sono tante, con la speranza che con il tempo si possa fare ancor di più.

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