Dal 16 giugno 2025 l’Italia entrerà ufficialmente nell’Alleanza Nucleare Europea, abbandonando il ruolo di osservatore e schierandosi apertamente tra i Paesi dell’Unione Europea che puntano sul nucleare come leva strategica per la transizione energetica e la sicurezza dell’approvvigionamento.
L’annuncio del Ministro
L’annuncio arriva direttamente dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante il festival Pianeta 2030 organizzato dal Corriere della Sera a Milano.
“In occasione del prossimo Consiglio Energia Ue, previsto a Lussemburgo il 16 giugno, l’Italia aderirà all’Alleanza Nucleare”, ha dichiarato il ministro.
Perché l’Italia aderisce all’Alleanza Nucleare Europea?
Finora l’Italia partecipava alle attività dell’Alleanza solo come Paese osservatore. Con l’adesione formale, Roma cambia strategia: entra nel gruppo di Stati europei che vedono nell’energia nucleare una risorsa chiave per la decarbonizzazione, la stabilità della rete elettrica e l’indipendenza energetica.
Cos’è l’Alleanza Nucleare Europea?
Lanciata nel 2023 su iniziativa della Francia, l’Alleanza Nucleare Europea è una coalizione di Paesi membri dell’UE favorevoli al rilancio del nucleare. L’obiettivo è ottenere maggiore supporto politico e finanziario da Bruxelles per lo sviluppo di reattori di nuova generazione e progetti legati all’energia a basse emissioni.
Il 18 febbraio 2025, l’Alleanza si è riunita per elaborare una posizione comune in vista delle nuove strategie Ue su energia e industria pulita. In quell’occasione, anche il Belgio ha aderito come membro effettivo (dopo essere stato anch’esso osservatore), affiancandosi a Francia, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia.
Equilibri Ue ancora fragili sul nucleare
L’ingresso dell’Italia rafforza simbolicamente il fronte pro-nucleare, ma non altera per ora gli equilibri decisionali all’interno dell’Unione Europea: le posizioni tra Paesi favorevoli e contrari al nucleare restano polarizzate, impedendo decisioni rapide in seno al Consiglio UE per mancanza di una maggioranza qualificata.
Tuttavia, la mossa italiana invia un segnale politico forte: il nucleare torna al centro del dibattito energetico italiano ed europeo, dopo anni di esclusione e tabù. Una scelta che potrebbe segnare un nuovo corso per la strategia nazionale sull’energia.