Roma, 29/03/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

La nuova tecnologia italiana dedicata all’idrogeno verde

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Alla Fiera della Tecnologia Industriale di Hannover è stata presentata una tecnologia, tutta italiana, dedicata all’idrogeno verde. I benefici? Risparmio nei costi e semplice utilizzo.

La nuova tecnologia ‘Amse’ dedicata all’idrogeno verde

Amse è la nuova tecnologia dedicata all’idrogeno verde e brevettata da H2Energy, l’unica azienda italiana che ha già attivato un impianto per produrre in modo pulito questo combustibile. 

L’innovazione ha debuttato in anteprima mondiale alla fiera di Hannover, ed è stata presentata dalla compagnia come un sistema che riesce a produrre fino a 200 Kw, e che arriverà sul mercato entro la fine dell’anno.

I prossimi step prevedono la realizzazione di 20 impianti con elettrolizzatori da Mw e multi Mw, oltre che la produzione della nuova macchina con Amse. L’obiettivo dell’azienda italiana è trovare altri grandi player industriali nazionali con i quali fare squadra, e costruire insieme una filiera italiana dell’idrogeno che possa davvero competere a livello mondiale.

Il ruolo dell’idrogeno verde nel processo di decarbonizzazione

Bisogna sempre sottolineare che l’idrogeno non è una fonte energetica presente in natura, e dunque deve essere prodotta o da idrocarburi, come il gas metano, o da fonti rinnovabili, attraverso il processo di elettrolisi (idrogeno verde).

Non si può negare che questo combustibile sia presente oggi, a livello mondiale, soprattutto per mezzo di derivazione fossile. Per questo si sta cercando di favorire lo sviluppo di un carburante più green, prodotto da mezzi alternativi e sostenibili, per ottenere energia e vapore acqueo senza inquinare l’ecosistema.  L’idrogeno verde dunque non solo è importante per il processo di decarbonizzazione, ma può anche essere stoccato e utilizzato in tanti settori: dai trasporti alla produzione di calore per l’industria, ecc.

L’Unione europea sta puntando molto su questo settore, spingendo proprio sulla diffusione di H2 pulito nel mix energetico e adottando una serie di strumenti per incentivarne l’utilizzo, spiegando anche cosa si intende e quale idrogeno possa essere davvero definito green. 

La situazione in Italia sull’idrogeno rinnovabile

L’Italia vuole puntare molto sull’idrogeno rinnovabile, come ha anche sottolineato il ministro del Mase, Gilberto Pichetto Fratin, durante il G7 di Sapporo, facendo riferimento alla necessità di promuovere gli investimenti nelle filiere innovative, tra cui quella dell’H2.

Il Paese gode anche di fattori geografici e infrastrutturali favorevoli alla produzione: risorse naturali (sole, vento, acqua), condizioni climatiche adatte, la vicinanza all’Africa e una rete di gasdotti di oltre 32.600 km. 

È previsto anche un piano di investimenti di circa 3,7 miliardi di euro per progetti su questo settore, con 10 hydrogen valleys in fase di realizzazione (in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia).

La Commissione Europea ha anche dato, di recente, il via libera all’Intervento italiano da 450 milioni di euro, previsto dal Pnrr, per sostenere la produzione di idrogeno rinnovabile nelle aree industriali dismesse.

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