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Rinnovabili: per l’Eurostat Svezia e Finlandia in cima alla lista dei Paesi più virtuosi

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Secondo un recente rapporto Eurostat, la quantità di energia rinnovabile utilizzata dai paesi dell’UE è in aumento. In cima alla classifica stilata dall’ufficio statistico dell’Unione europea, Svezia e Finlandia, seguite dai Paesi baltici, Portogallo e Austria. L’Italia rientra, invece, tra i Paesi in cui sono state registrate quote inferiori alla media UE del 23%.

I dati Eurostat

Con la Direttiva sulle energie rinnovabili, l’UE ha aumentato il proprio obiettivo per la produzione di energia pulita al 2030, dal 32% al 42,5%. Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, ha rilevato che la quota di fonti rinnovabili nel consumo lordo di energia a livello UE ha raggiunto il 23% nel 2022. Un dato in aumento se si considerano i numeri del 2021, in cui la produzione di energia da fonti alternative si è fermata al 21,9%, ma non ancora sufficiente a garantire nei tempi previsti gli elevati standard auspicati.

Quale paese dell’UE utilizza più energia rinnovabile?

Quando si parla di fonti energetiche rinnovabili si fa riferimento all’energia eolica, l’energia solare (termica, fotovoltaica e concentrata), l’energia idroelettrica, l’energia delle maree, l’energia geotermica, il calore ambientale catturato dalle pompe di calore, i biocarburanti e la parte rinnovabile dei rifiuti. Secondo il rapporto Eurostat, la Svezia è stato il paese dell’UE che ha utilizzato più energia rinnovabile nel 2022. Nel Paese scandinavo, infatti, quasi due terzi del consumo energetico finale lordo derivano da fonti rinnovabili, con il primato dell’energia idroelettrica, seguita da eolico, biocarburanti solidi e liquidi, e dalle pompe di calore. Al secondo posto si posiziona, invece, la Finlandia con il 47,9% della generazione di energia proveniente da fonti rinnovabili. Anche quest’ultima fa particolare affidamento sull’energia idroelettrica, eolica e sui biocarburanti solidi.

Prevalgono idroelettrico, eolico e biocarburanti

Nella classifica seguono poi la Lettonia con il 43,3%, che dipende principalmente dall’energia idroelettrica, la Danimarca (41,6%) e l’Estonia (38,5%) che hanno ottenuto la maggior parte delle quote di energia pulita dall’eolico e dai biocarburanti solidi.

Il Portogallo con il 34,7%, ha fatto affidamento su biocarburanti solidi, energia eolica, idroelettrica e pompe di calore, mentre l’Austria (33,8%) ha utilizzato principalmente idroelettrico e biocarburanti solidi.

Le percentuali più basse di energie rinnovabili sono state invece registrate in Irlanda (13,1%), Malta (13,4%), Belgio (13,8%) e Lussemburgo (14,4%).

In totale, 17 dei 27 membri dell’UE hanno riportato quote inferiori alla media UE del 23% nel 2022.

Gli obiettivi UE

È evidente che l’Europa debba intensificare i propri sforzi per rispettare gli obiettivi prefissati, si legge nel rapporto. Per farlo dovrebbe aumentare di quasi il 20% la quota di fonti energetiche rinnovabili nel consumo finale lordo di energia.

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