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Gli Stati Uniti puntano sul geotermico. La Camera approva una nuova legge

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Il disegno di legge passato alla Camera dovrà ora esser discusso al Senato americano. Nelle intenzioni dei deputati che hanno promosso il provvedimento c’è la volontà di allentare i cordoni burocratici e autorizzativi per liberare il potenziale geotermico del Paese e rendere gli Stati Uniti più autosufficienti a livello energetico.

Geotermia per potenziare la fornitura nazionale di energia pulita

La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato la proposta di legge presentata dalla deputata Michelle Steel e della deputata Susie Lee per accelerare la produzione di energia geotermica. Una mossa che garantirebbe un futuro energetico più sostenibile e affidabile negli Stati Uniti, accrescendo l’autonomia energetica nazionale.

Il disegno di legge, dal titolo “H.R.6474 – To amend the Energy Policy Act of 2005 to expedite geothermal exploration and development in previously studied or developed areas”, favorirebbe l’esplorazione e lo sviluppo geotermico in aree precedentemente studiate o sviluppate.

I campioni nazionali sono California e Nevada

California e Nevada sono gli Stati leader nella produzione di energia geotermica americana, con maggiori opportunità di crescita in queto settore.

Secondo i dati del 2023 dell’US Energy Information Administration, la California fornisce il 66,6% dell’energia geotermica nazionale, mentre il Nevada si attesta al 26,1%.

Seguono, ma molto più indietro lo Stato dello Utah, con il 3,2%, le Hawaii, con il 2,1%, e l’Oregon, con l1’3%.

In Nevada, il geotermico copre il 10,2% della generazione di energia elettrica a livello statale. In California non va oltre il 5%.

Aumentare l’autosufficienza energetica a partire dalle rinnovabili

L’energia dal sottosuolo “è uno strumento stragico per rendere l’America più indipendente dal punto di vista energetico e meno dipendente dai nostri competitor direttii”, ha affermato Steel.

Questa legislazione fornirà un futuro energetico più pulito e consentirà al mio stato d’origine, la California, di prendere le redini come principale fornitore nazionale di energia“, ha proseguito la parlamentare.

Il testo, che ora dovrà essere discusso in Senato, va a modificare l’Energy policy Act del 2005 per rendere più semplice il percorso burocratico per ottenere autorizzazioni di nuovi impianti e allargare i cordoni del National Environmental Policy Act.

Se vogliamo liberare completamente il nostro potenziale di energia rinnovabile, allora dobbiamo tagliare la burocrazia, che è stata una barriera alla crescita dello sviluppo dell’energia geotermica“, ha spiegato il deputato Lee.

I rischi del geotermico

Va bene semplificare i percorsi burocratici che portano ad autorizzare nuovi impianti geotermici. A volte si riducono notevolmente i tempi di attesa e si può così sfruttare a pieno tutte le potenzialità di questa fonte energetica rinnovabile.

Ci sono però anche dei rischi. La geotermia non è ad impatto zero ed implica perforazioni in profondità che comportano possibili serie conseguenze per l’ambiente.

Come spiegato dal nostro Cnr Mezzogiorno, gli effetti a livello ambientale sono diversi e possono essere schematicamente raggruppati nelle seguenti categorie:

  • disturbi di superficie (paesaggio, flora e fauna);
  • effetti fisici (sismicità indotta, subsidenza, riduzione di manifestazioni naturali, effetti visivi);
  • rumore (delle apparecchiature durante la perforazione, costruzione e gestione dell’impianto);
  • inquinamento termico (rilascio di vapore, reiniezione dei fluidi);
  • inquinamento chimico (emissioni gassose in atmosfera, reiniezione dei fluidi, smaltimento dei rifiuti liquidi e solidi).

Ovviamente, viviamo tempi in cui l’energia è vitale per ogni nostra attività. È inutile dire che non possiamo permetterci nessun tipo di immobilità. La maggior parte degli effetti identificati può essere minimizzata, anche attraverso l’applicazione di misure di mitigazione e monitoraggio, soprattutto con procedure corrette di gestione ambientale. Speriamo che i parlamentari americani ne tengano conto.

Giornalista

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