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Eolico, crescono i rischi connessi agli eventi atmosferici

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Eventi atmosferici di varia entità possono inficiare il corretto funzionamento delle infrastrutture rinnovabili, danneggiandole anche in modo permanente. È già accaduto e (purtroppo), a causa del cambiamento climatico, continuerà a succedere. Imprese che operano nel settore, come ENGIE, manifestano la necessità di ottimizzare le attività di manutenzione degli impianti con sistemi di allerta sempre più avanzati.

I rischi connessi alle manifestazioni atmosferiche

Uno dei problemi riguardanti gli impianti rinnovabili, a cui più di recente si va incontro, concerne le intemperie. Manifestazioni atmosferiche come fulmini e grandine possono, infatti, causare danni imprevedibili alle infrastrutture, generare incendi, interrompere le reti elettriche e, cosa più importante, mettere a rischio la sicurezza delle persone.  Un esempio recente è stato quello del parco solare distrutto in Nebraska (USA), dove la grandine, colpendo i pannelli a 160 a 240km/h, ha mandato in frantumi la maggior parte dei moduli di un progetto solare da 5,2 megawatt

Come intervenire nel settore eolico

Nei prossimi anni, con il processo di transizione energetica, è previsto un incremento notevole del settore eolico, sia onshore che offshore (solo in Italia sono previsti 2100 MW di offshore), nonché di repowering. A questo si assocerà la necessità di ottimizzare le attività di manutenzione (interne o esterne). Le imprese che operano nel settore, a quanto pare, dovranno tener conto anche degli eventuali danni provocati da eventi atmosferici sempre più catastrofici.

Sistemi di allerta avanzati

Esistono sistemi di allerta avanzati, in grado di fornire informazioni tempestive sull’arrivo imminente di temporali e fulmini. Si tratta di strumenti preziosi, che offrono la possibilità di adottare le cautele necessarie a ridurre al minimo i rischi. Interessante, in merito, l’esperienza riportata da Ludovico Terzi ,Technical Asset Performance and Analysis Manager della business unit Renewable Energies & Storage di Engie Italia. Il manager ha, infatti, dichiarato che di tutta la clean tech utilizzata nel settore delle rinnovabili, le turbine eoliche siano tra i dispositivi più esposti ai danni causati dai fulmini. I rischi riscontrati dagli operatori dei parchi eolici riguardano soprattutto le pale e in particolare i danni strutturali, in particolar modo quando le turbine sono posizionate in zone con rilievi montuosi o in cima alle colline. Qualora il parco non venga progettato con le dovute precauzioni, esiste anche un rischio di danni ai componenti elettrici. 

I danni provocati ai Parchi in Italia

In Italia, come in altri paesi europei, i danni provocati dai temporali sono addirittura inseriti nel business plan dei produttori, a dimostrazione del fatto che i pericoli sono reali. Durante l’ultimo anno i fulmini sono caduti su alcune delle turbine installate da Engie. Tuttavia i servizi forniti dalla società Métérorage hanno permesso di saperlo in tempo utile per inviare tempestivamente delle squadre di addetti al controllo delle turbine nelle zone interessate. Nel caso della multinazionale francese, il team operativo dopo la ricezione dell’avviso di inizio allerta, verifica l’impianto facendo un’ispezione visiva della turbina. Il “Telecontatore” consente poi di ricevere il report dettagliato dell’attività temporalesca osservata nell’area di un parco nel corso del giorno precedente. 

Il sistema ENGIE 

“Il servizio di Telecontatore è molto utile, innanzitutto, per le eventuali attivazioni di coperture assicurative. A livello operativo ci serve anche per incrociare i dati del rapporto di Telecontatore con i Blade Inspection Report: questa fase ci aiuta a dare una priorità di riparazione. Il benefit è doppio: da un lato riusciamo a ottimizzare la pianificazione e i budget, dall’altro, le mappe del rapporto di Telecontatore ci permettono di sapere quali sono le zone più colpite dai fulmini in un’ottica di monitoraggio di performance degli asset” Ha dichiarato Ludovico Terzi, che nell’elencare i vantaggi di un tale dispositivo di analisi post-tempesta a livello operativo, in particolare durante le operazioni di ispezione e di manutenzione, ha parlato di riduzione delle perdite (e quindi maggior produzione) e garanzia di una corretta vita utile dell’asset.

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