Roma, 09/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Transizione, il Piano 2024-26 ENEA da 665 milioni di euro

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ENEA ha presentato a Roma il Piano triennale 2024-26. Si tratta di un documento programmatico per definire obiettivi, risorse finanziarie e fabbisogno di personale da investire sulla transizione. Tra i focus, anche le oltre 300 nuove assunzioni previste.

Il documento

Il Piano triennale 2024-26 presentato da ENEA a Roma ha messo in luce i principali obiettivi dell’Agenzia governativa, con l’ambizione di investire circa 665 milioni di euro sulla transizione energetica e sulle oltre 300 nuove assunzioni previste.

A esporre il documento, il presidente Gilberto Dialuce, il direttore generale Giorgio Graditi e la direttrice del dipartimento Amministrazione generale, pianificazione e patrimonio naturale del MASE Loredana Gulino.

Le risorse finanziarie a disposizione per il programma strategico delineano focus ben specifici, concentrandosi in particolare sull’innovazione tecnologica e sullo sviluppo economico sostenibile.

I temi più importanti

Quali sono però i temi più importanti del Piano? Le rinnovabili, i biocarburanti, la fusione nucleare, l’efficienza energetica, le batterie e i sistemi di stoccaggio, la mobilità sostenibile, le Comunità Energetiche, le smart city e le infrastrutture critiche.

Spazio anche per la cybersecurity, l’economia circolare, le materie prime critiche e l’agricoltura sostenibile, con importati riferimenti alla lotta al cambiamento climatico. Sul nucleare, in particolare, sono state messe in evidenza anche alcune iniziative internazionali, come il DTT Project (Divertor Tokamak Test) da oltre 600 milioni di euro.

Guidare la trasformazione del Paese

Il direttore generale ENEA, Giorgio Graditi, ha spiegato durante la presentazione il modo in cui l’Agenzia intende lavorare sulla produzione di energia pulita, puntando su vettori con reti intelligenti, tecnologie per la digitalizzazione e sistemi per l’accumulo energetico e la cattura della CO2.

L’ambizione dunque è guidare la trasformazione del Paese scommettendo su nuovi impianti e dispositivi, ma anche sulla formazione adeguata del personale, con il nuovo documento volto a evidenziare priorità e finalità da qui ai prossimi anni. Per esempio, per quel che concerne il profilo professionale, nell’Agenzia il 41,4 % del totale appartiene al team ricercatori, contro un 24,5 %, di collaboratori tecnici.

ENEA poi mette a disposizione anche un diagramma sulla distribuzione per titoli di studio, che evidenzia 1.478 laureati per una percentuale del 57%. 

La strategia sulla Smart Sector Integration e sull’idrogeno

Un altro focus del Piano 2024-26 riguarda la strategia sulla Smart Sector Integration e quella sull’idrogeno. La prima si basa su tre pilastri principali: un sistema energetico circolare ed efficiente; l’elettrificazione diretta dei settori di utilizzo finale attraverso le rinnovabili; la promozione sull’uso di combustibili più green.

Sull’idrogeno nello specifico, come deciso dall’UE l’obiettivo è continuare a sostenerne la produzione fino a installare almeno 6 GW di elettrolizzatori entro quest’anno; 40 GW al 2030 per poi avere, al 2050, delle tecnologie ormai mature da poter sfruttare su larga scala.

Il riciclo

Grande attenzione è rivolta anche al tema del riciclo, promuovendo l’uso di risorse naturali, il recupero dei prodotti e il loro riutilizzo a fine vita. L’idea così è ridurre gli sprechi energetici e incentivare anche nuove pratiche di consumo, volte al risparmio e al rispetto dell’ambiente.

La mobilità sostenibile

Sulla mobilità sostenibile, il Programma delineato da ENEA parla di almeno 6 milioni di veicoli elettrici da avere in Italia nei prossimi 7 anni, con investimenti di circa 38 miliardi fino al 2026. Si potrebbe così raggiungere la decarbonizzazione di almeno il 50% delle motorizzazioni, ma questo sarà da vedere nel concreto.

Il nucleare

Un peso analogo dovranno avere anche i biocarburanti e quelli sintetici a impatto zero, per non parlare degli SMR al centro dell’attenzione del governo italiano. Non bisogna infatti dimenticare che il MASE ha istituito a settembre la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile anche con il supporto di ENEA e di RSE.

L’Agenzia poi è presente anche nel ‘Cluster Tecnologico Fabbrica Intelligente’ per l’emanazione della RoadMap per la Ricerca e l’Innovazione sulle attività delle aziende manifatturiere, e nel ‘Cluster Tecnologico Nazionale (CTN) sull’Energia’, al quale partecipano anche Enel, Eni, Terna e CNR.

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