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Tecnologie verdi: dalla Svezia, il ruolo di SKF e gli investimenti comunitari

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La Banca europea per gli investimenti (BEI) e l’azienda svedese SKF hanno siglato un accordo per finanziare la produzione di tecnologie verdi in sei Paesi europei.

Gli investimenti in Europa di SKF

L’azienda meccatronica svedese SKF e la Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno siglato un accordo per la promozione delle tecnologie verdi. Le realtà produttive della Svezia e quelle di altri cinque Paesi europei saranno interconnesse all’interno di un piano della durata di quatto anni.

Il piano è quello di sostenere la ricerca, lo sviluppo e la produzione di cuscinetti e guarnizioni, due elementi fondamentali per la decarbonizzazione. Grazie al finanziamento di 430 mln di Euro della Banca, la SKF investirà nei ‘suoi’ impianti in Austria, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e nella stessa Svezia. L’applicazione di suddette tecnologie avverrà nell’ottica di accrescere la portata di determinati settori.

Nello specifico, ci sarà una particolare attenzione sulla trazione elettrica per le ferrovie, l’energia eolica e le tecnologie a basse emissioni di carbonio (sistemi a idrogeno, pompe di calore). Sfruttando anche l’esperienza svedese sulle rinnovabili (prima nell’Unione Europea in termini di quota di consumo lordo), l’idea è quella di valorizzare su larga scala una rete di idee e pratiche.

Le prospettive del sostegno comunitario

L’accordo tra l’azienda con sede centrale a Göteborg e l’istituto di credito si è allineato agli obiettivi presenti nel programma REPowerEU. Questo, nella misura in cui si andranno a prevedere una serie di interventi strutturali. Tra ricerca, sviluppo e produzione, i fondi saranno specificatamente indirizzati verso processi avanzati, oltreché in digitalizzazione e tecnologie predittive.

Tra gli esempi che hanno trovato spazio, la riduzione dell’attrito e l’allungamento degli intervalli di manutenzione nei sistemi di trazione elettrica. Insieme a loro, il miglioramento dell’efficienza dei riduttori delle turbine eoliche. Conseguentemente, di nuovo, un attore privato (sul modello della Iberdrola in Spagna) si è assunto l’onere di agire come vettore del rinnovamento energetico.

Nel caso della SKF, però, la catena del valore è rimodulata e più ‘lunga’, partendo addirittura dalle fasi di studio dei singoli componenti. Sullo stesso portale della BEI, si è infatti specificato che i progressi della società avranno un ruolo di “guida nella transizione verde dell’UE“.

In aggiunto alle fasi di studio e fabbricazione, il prestito permetterà di diversificare le fonti di finanziamento dell’azienda. La struttura del finanziamento – lungo termine – dovrebbe al contempo favorire al contempo gli investimenti di altri finanziatori.

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