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Stoccaggio, la batteria quantistica cinese per accumulare più energia

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Un team di fisici dell’Università Nazionale di Cheng Kung, vicino Taiwan, sta sviluppando un nuovo tipo di batteria quantistica per rivoluzionare lo stoccaggio energetico. Si tratta di un dispositivo basato sulla natura ondulatoria di particelle che riescono ad accumulare più elettricità rispetto al normale.

Il progetto

Il progetto dell’Università Nazionale di Cheng Kung punta a qualcosa di totalmente nuovo: realizzare una batteria utilizzando uno ione intrappolato in uno stato di sovrapposizione, noto come ‘qubit’. In questo modo è possibile guadagnare una maggiore quantità di energia, ma in che modo?

Bisogna prima sapere che nella meccanica quantistica, un elettrone in un atomo può esistere in diversi stati energetici. Quest’ultimi sono ‘quantizzati’, ovvero possono assumere solo determinati valori dai quali dipende poi il comportamento dei qubit, ovvero le unità fondamentali di calcolo necessarie per elaborare le informazioni.

Il team ha così pensato di affidarsi ai principi di base di una pila quantistica per ottenere un prodotto totalmente nuovo, in grado di ricaricarsi velocemente e di garantire uno stoccaggio rapido ed efficiente.

Le potenzialità

Le potenzialità di queste tecnologie sono davvero innumerevoli, e non sarà semplice mettere a disposizione del mercato prototipi da poter subito utilizzare per le proprie auto elettriche. Con ulteriori studi però, i ricercatori cinesi potrebbero davvero sconvolgere il mondo delle batterie e dell’accumulo energetico.

Su questo ambito è noto che la Cina vanti una leadership indiscussa, soprattutto da quando ha puntato l’interesse per i modelli LFP e con CATL sempre pronta a sorprendere i propri competitor.

La velocità

In generale, tra tutte le caratteristiche che rendono le batterie quantistiche uniche nel loro genere, rientra al primo posto la velocità. Queste pile infatti presentano tempi di ricarica da record, e sono ancora oggetto di attenzione internazionale. Anche in Italia, ci stanno lavorando i ricercatori del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e del Politecnico di Milano.

Parliamo poi di una tecnologia che, in futuro, potrà essere applicata anche a celle solari e macchine fotografiche, allo scopo di aumentare il potenziale energetico non solo per quel che riguarda l’accumulo ma anche dal punto di vista dell’erogazione.

L’elettricità prodotta da rinnovabili potrebbe così essere stoccata più velocemente, ma tra gli altri punti di forza, tali pile garantiscono anche una maggiore densità energetica, gestione della variabilità, stabilizzazione della rete elettrica e sicurezza, così da evitare una frequente manutenzione.

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