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La prima batteria agli ioni di ossigeno: durata illimitata e ottimo sistema di accumulo

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Un team di ricercatori austriaci ha dato vita alla prima batteria agli ioni di ossigeno. Le caratteristiche principali? Ha una lunga durata che gli permette di essere utilizzata per migliaia di cicli, mantenendo comunque l’efficienza.

La prima batteria agli ioni di ossigeno

Dal lavoro di alcuni ricercatori austriaci presso l’Università tecnica di Vienna (TU Wien), è nata la prima batteria agli ioni di ossigeno che, rispetto alla classica agli ioni di litio, offre alcuni vantaggi, ma presenta anche qualche punto debole.

Come funzionano

L’elemento più importante che costituisce questa tecnologia è un materiale ceramico che, in presenza di una tensione elettrica, è in grado di assorbire e rilasciare ioni di ossigeno, in grado di muoversi in entrambe le direzioni generando corrente.

Il funzionamento è molto simile a quello delle batterie agli ioni di litio, con la differenza che vengono sfruttate, in questo caso, le proprietà della ceramica, con dei materiali che vengono utilizzati per le celle a combustibile, come ha spiegato Alexander Schmid, uno dei ricercatori che ha preso parte al progetto.

Pro e contro

Una batteria agli ioni di ossigeno presenta dei pro e dei contro. Per esempio, parliamo di tecnologie non infiammabili e molto economiche, perché comportano dei costi di produzione più bassi rispetto alle classiche batterie, grazie a dei materiali di facile reperibilità. 

Poi, rappresentano degli ottimi sistemi di accumulo, perché funzionano a delle temperature comprese tra i 200 e i 400 gradi centigradi, e sono dunque perfette per gli impianti che sfruttano energia rinnovabile.

La più grande caratteristica però è la loro possibilità di avere una vita ‘illimitata’, perché questi sistemi possono essere utilizzati per migliaia di cicli senza perdere la loro efficienza e la loro resa. Una volta dunque essere state ‘usurate’, possono facilmente essere rigenerate sostituendo l’ossigeno contenuto all’interno.

Unico problema riguarda la loro densità energetica, pari a solo un terzo di quella garantita dalle batterie agli ioni di litio. Questo piccolo handicap non le rende adatte né ai veicoli elettrici, né ai dispositivi elettronici, ma il loro utilizzo potrebbe comunque portare grandi benefici nel percorso verso le fonti alternative green

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