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La Germania ottiene il via informale dell’Ue al piano gas e rinnovabili: 1,7 miliardi di euro concessi

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La Germania ha ottenuto l’approvazione informale dell’Unione europea per il sussidio di ben 1,7 miliardi di euro. L’obiettivo? Lavorare per la decarbonizzazione e stabilizzare la rete nei casi in cui la produzione da rinnovabili non sia sufficiente.

1,7 miliardi di euro

Sono ben 40 miliardi gli euro investiti per agevolare l’addio, da parte della Germania, all’utilizzo del carbone entro il 2038. Alla LEAG infatti, società mineraria che gestisce alcuni siti del Paese, sono stati promessi 1,7 miliardi. Ma da dove arriveranno?

Tale somma ha già ricevuto un parziale assenso da Bruxelles, e dunque l’approvazione ‘informale’ da parte dell’Unione europea. Cosa succederà? Al momento non si sa nient’altro, ma la Nazione dovrà aspettare l’esito finale sugli aiuti di Stato da parte della Commissione Ue prima di erogare i fondi.

Piano gas e rinnovabili da 10 GW

Il capitale sarà indispensabile per puntare al piano gas e rinnovabili da 10 GW di energia pulita, anche se i dettagli ufficiali di quanto stabilito saranno comunicati nelle prossime settimane, così come dichiarato da fonti governative e aziendali.

Il ministero dell’Economia tedesco comunque non ha mai parlato di vero e proprio accordo, limitandosi a citare gli importanti progressi compiuti nei colloqui con l’Ue con il suo rappresentante, Robert Habeck.

Il percorso verso la decarbonizzazione

Si prosegue dunque con il percorso verso la decarbonizzazione, fondamentale soprattutto per la parte est della Nazione dove la fonte fossile ha da sempre rappresentato un’industria chiave.

La LEAG dovrebbe ricevere due tranche in denaro. La prima da 1,2 miliardi di euro per il ripristino dei danni causati all’ambiente da decenni di attività mineraria a cielo aperto, e la seconda da 550 milioni, al fine di ricompensare l’azienda per i ‘mancati guadagni’ dovuti alla chiusura degli stabilimenti. Se però tale imprese dovessero in ogni caso essere considerate non redditizie, allora non andrebbero risarcite.

Ci sarò davvero uno stop totale?

La domanda però è: ci sarà davvero uno stop totale? Considerando che parliamo di un Paese che ha avuto da sempre una dipendenza quasi tossica dal carbone?

La Germania ha già serrato le porte a 15 centrali elettriche così alimentate ad aprile, proprio per perseguire la tanto ambita neutralità climatica. Poi, al 2030, si vorrebbe arrivare ad eliminarle del tutto, ma si dovrà prima trovare un’altra fonte di approvvigionamento sicura.

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