Roma, 08/12/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

La corsa al “raffreddamento” metterà a dura prova i sistemi energetici. Il rapporto IEA

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La crescente domanda di raffreddamento sta mettendo a dura prova i sistemi energetici mondiali. Le estati con temperature estreme stanno diventando più frequenti in molte regioni, e la tendenza prevista per i prossimi anni è sicuramente quella di un progressivo aumento della domanda di energia elettrica e di conseguenza delle forniture. Un incremento che, senza dubbio, dovrà essere compensato dalle fonti di energia rinnovabile, per limitare al minimo l’impatto sul clima. L’ultimo report IEA accende i riflettori sul tema, sebbene registri una controtendenza nelle economie avanzate. Nonostante la progressiva elettrificazione dei consumi, infatti, la domanda di elettricità nel 2023 continuerà a scendere.

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La domanda di elettricità continua a scendere

La domanda globale di elettricità continua a scendere nonostante la progressiva elettrificazione dei consumi. Secondo l’ultimo report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), il ricorso all’energia elettrica è destinato a diminuire ulteriormente, in particolar modo nell’Unione Europea, in cui per il secondo anno consecutivo, scende al livello più basso degli ultimi due decenni. La domanda dovrebbe crescere di poco meno del 2% nel 2023, in calo rispetto a un tasso del 2,3% nel 2022 e al tasso di crescita medio annuo del 2,4% osservato nel corso del Periodo 2015-2019. Tuttavia, il calo registrato in economie avanzate, come Europa, Giappone (3%) e Stati Uniti (2%), contrasta con la tendenza inversa dei Paesi cosiddetti “emergenti”, quali Cina e India.

Nel 2024, invece, con il miglioramento delle aspettative per le prospettive economiche, si prevede che la crescita della domanda globale di elettricità rimbalzerà al 3,3%.

L’Unione Europea è a un bivio

L’impennata dell’elettrificazione, con numeri record per veicoli elettrici e pompe di calore vendute, non sembra variare di molto la situazione in UE. Dall’analisi effettuata dall’Agenzia Internazionale, risulta, infatti, che in Europa il settore dell’industria energivora non si sia ancora risollevato del tutto dal crollo della produzione dello scorso anno (la prima metà del 2023), uno sconcertante calo del 6% su base annua della domanda totale di elettricità. Una tendenza protrattasi nonostante il ribasso dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Come evidenziato dal Rapporto, la competitività industriale del continente, in questo momento storico, è fortemente influenzata dai settori ad alta intensità energetica, per cui l’UE si trova a dover fare delle scelte importanti e lungimiranti per sollecitare il comparto. 

La domanda di elettricità nelle economie emergenti

La crescita osservata dall’ IEA nelle economie emergenti, come Cina e India, contraddice il trend negativo appena descritto. La domanda di elettricità della Cina dovrebbe aumentare del 5,3% nel 2023 e del 5,1% nel 2024, leggermente al di sotto della sua media 2015-2019 del 5,4%. L’India dovrebbe avere un tasso di crescita medio annuo del 6,5% nel periodo di previsione, superando la media del 5,2% del periodo 2015-2019. Gli aumenti della generazione di elettricità dal carbone previsti in Asia nel 2023 e nel 2024, dovrebbero però essere compensati da forti cali negli Stati Uniti e in Europa.

Capacità rinnovabile supererà il carbone nel 2024

Buone notizie arrivano dal settore delle fonti rinnovabili di energia. Il ritmo accelerato delle nuove aggiunte di capacità rinnovabile mostra, infatti, che, con condizioni meteo favorevoli, la produzione rinnovabile potrebbe superare il carbone già nel 2024. Dai dati riportati si evince che la produzione da carbone diminuirà leggermente nel 2023 e nel 2024, dopo essere aumentata dell’1,5% nel 2022 (a causa della ricerca di fonti alternative al gas russo).

Le energie rinnovabili sono, dunque, destinate a soddisfare tutta la domanda aggiuntiva nel 2023 e nel 2024. Entro il 2024, la quota di generazione rinnovabile nella fornitura globale di elettricità supererà per la prima volta un terzo.

Energia idroelettrica

La disponibilità di energia idroelettrica è, tra tutte, quella che desta le maggiori preoccupazioni dell’Agenzia Internazionale. Il fattore di capacità dell’energia idroelettrica globale è diminuito nell’ultimo decennio, passando da una media del 38% nel 1990-2016, a circa il 36% nel 2020-2022. Una differenza di due punti percentuali che indica, a livello globale, un calo notevole. La capacità idroelettrica odierna sta producendo circa 240 TWh in meno di elettricità all’anno, uno scompenso che deve essere colmato da altre fonti, attualmente principalmente dalla generazione da combustibili fossili. Riuscire ad anticipare le sfide dell’energia idroelettrica legate ai cambiamenti climatici, sarà dunque cruciale per l’uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche.

Come influisce il clima sui consumi energetici

La corsa all’acquisto dei condizionatori d’aria, dettata dal caldo, secondo le informazioni riportate dall’ IEA, nei prossimi anni determinerà un impatto non trascurabile soprattutto nelle economie emergenti, dove attualmente si registra una quota inferiore di famiglie che ne usufruiscono. Stabilire standard di efficienza più elevati per il condizionamento dell’aria, aiuterebbe, quindi, a limitare l’impatto della domanda aggiuntiva di raffreddamento sui sistemi di alimentazione. Per garantire l’affidabilità del sistema, sarà fondamentale:

  • disporre di adeguate capacità di generazione di riserva, 
  • incoraggiare la gestione della domanda e lo stoccaggio dell’energia,
  • accelerare gli investimenti nella rete e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di combustibile per le centrali elettriche. 

Una preparazione insufficiente in queste aree, allerta l’Agenzia, implicherebbe sollecitazioni più frequenti sulle reti, con conseguente riduzione del carico e blackout.

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